Festival di Cannes 2017: Quali film faranno parte della selezione?

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Di Gabriele La Spina

Con il Festival di Berlino ormai alle spalle, cresce maggiormente l’attesa per il prestigioso Festival di Cannes. Probabilmente il festival europeo più famoso al mondo, vetrina glamour ma contemporaneamente importante palco per grandi registi da tutto il mondo. Dopo l’annuncio di Pedro Almodóvar come presidente della giuria, attendiamo che venga svelata la selezione ufficiale del festival.

Prima che qualche nome trapeli di soppiatto, non è difficile definire già quali titoli probabilmente faranno capolino a Cannes il prossimo 17 maggio, conoscendo quali autori faranno sicuramente breccia nella commissione selezionatrice dei titoli, capitanata dal direttore del festival Thierry Fremaux. Alcuni dei registi che quest’anno faranno il loro ritorno in sala non hanno mai mancato Cannes come trampolino di lancio per le loro pellicole, la loro presenza sembra quasi certa, altri invece li vorrebbero al festival secondo voci di corridoio. 



L’inganno 
dir. Sofia Coppola
Nel corso della sua carriera Sofia Coppola è stata a Cannes con il film d’esordio Il giardino delle vergini suicide (1999), con Marie Antoinette (2006) e Bling Ring (2013). E’ inoltre stata membro della giuria nel 2014. Con l’uscita nelle sale americane a giugno, L’inganno è in testa alle predizioni per la selezione del festival. Il film racconta la storia di un soldato unionista mezzo morto viene aiutato e curato dalle ragazze di una scuola femminile della Confederazione. La presenza del maschio attiverà giochi pericolosi e rivalità interne al gruppo. Nel cast Nicole Kidman e Kirsten Dunst, anche loro ex giurate a Cannes.

Based On A True Story
dir. Roman Polanski

Il primo film di Polanski a Cannes risale al 1972, Macbeth, che fu fuori concorso. Ne seguirono altri nove nel corso degli anni, tra cui Il pianista che nel 2002 gli fruttò la Palma d’oro. Il più recente, Venere in pelliccia, nel 2013 fu un successo di critica al festival. Sembra probabile il suo ritorno quattro anni dopo nuovamente con  Emmanuelle Seigner nei panni di una scrittrice parigina di successo ormai incapace di scrivere un nuovo romanzo a causa del blocco dello scrittore. Tutto cambierà quando a un evento di firma copie, incontrerà una donna misteriosa, interpretata da Eva Green, che si rivelerà ossessionata da lei. 

Valerian
dir. Luc Besson

Il regista francese Besson, è stato tre volte al festival, la prima volta nel 1997 con Il quinto elemento. Nonostante non sia un habitué, Cannes potrebbe essere la perfetta vetrina per il suo ambizioso Valerian, magari fuori concorso. Nel film Valérian e Laureline sono agenti speciali del governo dei territori umani, responsabili del mantenimento dell’ordine nell’universo. Alla ricerca di qualcosa di più di un semplice legame professionale, Valérian tormenta la compagna con costanti proposte romantiche che, vista la sua fortuna con le donne, terminano sempre con un rifiuto. Per ordine del loro comandante, Valérian e Laureline si impegnano in una missione nella splendida città intergalattica di Alpha, una metropoli in costante crescita composta da migliaia di specie diverse provenienti da ogni angolo dell’universo. Nel tempo, Alpha è stata popolata da oltre 17 milioni di creature, che mettono al servizio del bene comune talento, tecnologia e risorse. Purtroppo, non tutti condividono gli stessi obiettivi e forze nascoste minacciano l’esistenza dell’umanità.

Victoria and Abdul
dir. Stephen Frears
Potrebbe essere la quinta volta per il regista inglese Frears a Cannes, la più recente in competizione risale al 2010 con il film Tamara Drewe. Victoria and Abdul riporta Frears a un film di alto profilo nello stile di Le relazioni pericolose del 1988. Il film racconta di Abdul Karim, giovane commesso, che quando giunge dall’India per partecipare al Giubileo d’Oro della regina Vittoria, si sorprende di andare d’accordo con quest’ultima. Mentre la regina mette in discussione le costrizioni del suo ruolo di lunga data, i due stringono un’alleanza improbabile e devota con una fedeltà reciproca che la sua famiglia e cerchia interna di conoscenze tentano in ogni modo di distruggere. Man mano che l’amicizia si approfondisce, la regina comincia a vedere un mondo che cambia con occhi nuovi e recupera la sua umanità.

How to Talk to Girls at Parties
dir. John Cameron Mitchell

Dopo il delicatissimo Rabbit Hole, John Cameron Mitchell tornerà nelle sale con una pellicola molto più controversa che ritorna ai toni dei suoi film di culto come Hedwig e il bellissimo Shortbus, presentato a Cannes fuori concorso nel 2006. A24 sembra intenzionata, secondo alcuni rumor, a proporre la pellicola per la selezione del festival. Il film è ambientato nella Londra dei tardi anni Settanta, sull’onda dei Sex Pistols, ogni adolescente vorrebbe essere punk. Enn non è da meno e, venuto a conoscenza di una festa particolare, decide di parteciparvi per divertimento e per incontrare alcune ragazze arrivate dall’America. I suoi occhi si posano subito sull’enigmatica Zan e tra i due è passione a prima vista. Ben presto, però, scoprirà che le ragazze non sono altro che alieni provenienti da un’altra galassia, inviate sulla Terra per la preparazione di un misterioso rito di passaggio.



Happy End
dir. Michael Haneke

Lo straordinario Haneke ha presentato sette delle sue pellicole a Cannes, tra cui Funny Games nel 1997, La pianista nel 2001 che gli fruttò il Grand Prix e infine Amour nel 2012, ultimo suo capolavoro con il quale vinse la Palma d’oro per la seconda volta dopo Il nastro bianco nel 2009. Happy End racconta di una famiglia benestante francese vive nel nord della Francia, incurante della miseria che affligge i campi dei migranti intorno alla città portuale di Calais, a poche miglia della loro abitazione. Nel cast la sua attrice musa Isabelle Huppert.

Marvin
dir. Anne Fontaine

Membro della giuria nella sezione Un Certain Regard, la Fontaine ha portato tre delle sue pellicole a Cannes, l’ultima volta nel 2012, Le grand soir. Quest’anno potrebbe fare il suo ritorno con Marvin, pellicola che racconta di un ragazzo fuggito dal suo villaggio natale e dalla sua famiglia. Egli stesso racconta la sua storia in una pièce teatrale che incontra un discreto successo ma a un caro prezzo.

Wonderstruck
dir. Todd Haynes

Dopo l’enorme successo ottenuto con Carol, che ha segnato il ritorno di Haynes al festival dopo Velvet Goldmine nel 1998, sembra possibile un bis con questa nuova ambiziosa pellicola dal cast all-star. Wonderstruck segue le vicende di Ben e Rose sono due bambini sordi vissuti a cinquant’anni di distanza. Ben abita con la famiglia nel Minnesota del 1977 mentre Rose abita nel New Jersey del 1927. Legati da una misteriosa connessione, entrambi vedono in New York la possibilità di ridare senso alle loro esistenze. Mentre Ben, dopo la scoperta di un appunto della mamma morta, desidera arrivarvi per rintracciare il padre mai conosciuto, Rose vorrebbe invece raggiungerla per vedere il suo idolo, l’attrice Lillian Mayhew. Nel cast Michelle Williams e Julianne Moore.

Redoutable
dir. Michel Hazanavicius

Per il suo The Artist, Cannes è stato nel 2011 il trampolino di lancio che ha portato la pellicola, dopo il consenso della critica europea, alla vittoria dell’Oscar come miglior film. Il regista è stato al festival in seguito anche nel 2014 in concorso con The Search. Redoutable è il biopic sul regista della nouvelle vague, Jean-Luc Godard, che segue la sua storia a Parigi nel 1967, quando sta girando La cinese con la donna che ama, Anne Wiazemsky, di vent’anni più giovane. Felici, affascinanti e innamorati, i due si sposano ma l’accoglienza riservata al film dalla critica scatena in Godard un profondo esame di coscienza. Gli eventi del maggio del Sessantotto amplificheranno i suoi dubbi, dando vita a una crisi di coscienza che scuoterà il regista e le sue convinzioni.

Submergence
dir. Wim Wenders

Il regista tedesco Wenders è stato al festival ben 17 volte nel corso della sua carriera, vincendo 6 premi, l’ultimo nel 2014, è stato il Premio Speciale della giuria per Il sale della terra nella sezione Un Certain Regard. Submergence, che vede protagonisti Alicia Vikander e James McAvoy, è un adattamento del romanzo di Jonathan M. Ledgard e segue la storia di una donna ingegnere si innamora di un biomatematico prima che questi parta per la Somalia per lavorare a un progetto di approvvigionamento idrico. Quando viene rapito dai jihadisti, non ha modo di mettersi in contatto con lei. Nel frattempo, la donna si domanda il perché di questa mancanza di comunicazione e ha difficoltà a concentrarsi sulla propria missione nel Mar Glaciale Artico, dove sta conducendo ricerche su come la distruzione delle montagne sottomarine potrebbe portare a una scarsità di ossigeno sulla Terra.

The Killing of a Sacred Deer
dir. Yorgos Lanthimos

Anche se voci di corridoio vorrebbero il film ancora in fase di completamento e quindi non pronto in tempo per il festival, le speranze che il regista greco Yorgos Lanthimos faccia il suo ritorno a Cannes dopo il grandioso successo di The Lobster, che nel 2015 ha vinto il Premio della Giuria, sono ancora vivide. In The Killing of a Sacred Deer, secondo film in lingua inglese del regista, torna protagonista Colin Farrell questa volta affiancato da Nicole Kidman. Il film racconta di un carismatico chirurgo è costretto a fare un sacrificio impensabile quando la sua esistenza inizia a cadere a pezzi a causa del comportamento sempre più sinistro dell’adolescente che ha preso sotto la sua ala protettiva.

Zama
dir. Lucrecia Martel

La Martel è stata sempre benamata dal festival, che l’ha voluta nel 2006 come membro della giuria. In concorso sono passati i suoi ben apprezzati La niña santa nel 2004 e La donna senza testa nel 2008. Zama segna il ritorno della regista dopo 9 anni di assenza, con un film di carattere storico che racconta dell’esistenza solitaria dell’avido e paranoico don Diego de Zama, un funzionario civile spagnolo mandato in Paraguay sul finire del Settecento.



The Leisure Seeker – In viaggio contromano
dir. Paolo Virzì

Con il suo film di debutto in lingua inglese, il nostrano Paolo Virzì potrebbe approdare per la prima volta sul red carpet di Cannes con un cast di prim’ordine. Helen Mirren e Donald Sutherland sono infatti i protagonisti di In viaggio contromano, adattamento del romanzo di Michael Zadoorian. Per sottrarsi alle cure dei medici e dei figli ormai adulti, Ella e John si danno alla fuga. Lui svanito ma forte, lei acciaccata ma lucidissima, si regalano un’avventura per le strade americane, da Boston a Key West a bordo del loro vecchio camper, e tra momenti esilaranti e altri di autentico terrore, ripercorrono l’appassionata vicenda di un amore coniugale che sembra destinato a regalare rivelazioni sorprendenti fino all’ultimo istante.

La selezione ufficiale del Festival di Cannes verrà annunciata a metà aprile. Quali di questi titoli faranno capolino secondo voi al festival?