Le 8 tecniche di recitazione più importanti usate dai grandi attori

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Di Gabriele La Spina

Anche se la pluripremiata Meryl Streep ha più volte dichiarato di non utilizzare nessun metodo specifico per le sue performance e di non aver mai approfondito lo studio della recitazione, nonostante gli anni di studio alla Yale Drama School negli anni ’70, oltre al vivere la sua vita in ogni esperienza possibile, non è stessa cosa per diversi altri attori hollywoodiani, che in maggior numero seguono metodi recitativi ben precisi.


Per alcuni attori la ricerca del personaggio può diventare quasi un’ossessione, e in molti casi, i classicisti del cinema, ma non solo, fanno affidamento a una tecnica di recitazione sviluppata nel corso della storia da teorici teatrali, ma anche da attori e registi, miti del teatro in particolare provenienti dalla tradizione dell’Europa orientale. Come dimenticare l’inverosimile personaggio interpretato da Julianne Moore in Maps to the Stars di  David Cronenberg nel 2014? Lì la Moore, nei panni della sgradevole attrice Havana Segrand, compiva una ricerca tra i ricordi più oscuri del suo passato per raggiungere il suo apice massimo recitativo con verità ed efficacia. 
Anche se quello citato è un esempio quasi grottesco ed estremo, ecco quali sono le 8 tecniche recitative utilizzate dai più grandi attori e che in molti casi li hanno portati al successo della critica grazie alla perfetta resa dei loro personaggi.


Il metodo Stanislavskij
La tecnica in assoluto più celebre e famosa al mondo, sviluppata dall’attore e regista russo Konstantin Sergeevič Stanislavskij. Il metodo si basa sul richiamo emotivo della memoria, il realismo spirituale, e l’auto-analisi. Per una perfetta immedesimazione inoltre richiede che l’attore resti nel personaggio anche fuori dal set, continuando a vestirne i panni. Celebri attori che utilizzano questa tecnica: Daniel Day-Lewis e Nicole Kidman, quest’ultima per il suo celebre ruolo di Virginia Woolf in The Hours portò il naso posticcio anche fuori dal set, anche nella sua vita quotidiana, e imparò a scrivere con la mano destra per imitare la scrittrice.


Il metodo di Lee Strasberg
La tecnica di Strasberg prevede che l’attore attinga dal contesto reale della propria vita, e dalle proprie esperienze, per intensificare la propria performance creando collegamenti con il personaggio del set. I metodo cerca quindi di collegare l’attore al proprio personaggio, comprendendolo, evidenziando i tratti in comune così da intensificare la propria performance. Per sommi capi è un po’ quello che intende Meryl Streep riguardo il fare l’attore. Chi può dimenticare il realismo della sua performance in La scelta di Sophie o Kramer contro Kramer?


Il metodo di Stella Adler
La Adler costruisce il suo metodo su quello di Stanislavskij (maestro della stessa attrice), ma lo rafforza con un maggiore richiamo emotivo, andando “oltre le proprie preziose esperienze interiori”, come la stessa Adler definisce, e facendo uso della propria immaginazione. Un metodo probabilmente molto utile per tipologie di ruoli meno usuali, chissà se la stessa Charlize Theron per Monster non abbia attinto al metodo di Stella Adler.


Il metodo Meisner
Con la sua tecnica Meisner chiede all’attore di “vivere in modo veritiero in determinate circostanze immaginarie”. Famoso per il suo tipico esercizio di ripetizione, è un lavoro che richiede apertura, onestà e soprattutto di saper ascoltare i propri colleghi sia in scena che sul set. Una tecnica forse perfetta per approcciarsi e determinati personaggi parte di una sceneggiatura corale. Forse anche parte del cast de I segreti di Osage County ha seguito l’approccio, se no come una convincente Julia Roberts avrebbe potuto tener testa alla gigantesca Streep?


Il metodo di Michael Chekhov
Si tratta di una famosissima tecnica di Chekhov basata su un approccio di tipo psico-fisico. L’attore sviluppa così una connessione tra mente e corpo attraverso le azioni fisiche e i movimenti, per determinare così un approccio con il personaggio che scaturisce sensualità ed efficacia. Un metodo che ci ricorda subito la grande performance di Natalie Portman ne Il cigno nero di Darren Aronofsky, un ruolo che ha ovviamente richiesto un enorme trasporto sia fisico sia mentale per l’attrice.


Practical Aesthetics
Un metodo sviluppato dallo stesso attore William H. Macy insieme al drammaturgo David Mamet. Tecnica che richiede la scrupolosa analisi della sceneggiatura da parte dell’attore, un lavoro che lo porterà alla corretta comprensione letterale degli eventi di ogni scena, definita come una ricerca sull’azione. Anche Felicity Huffman ha seguito questo approccio, sviluppato dal marito, per la realizzazione del suo personaggio in Transamerica, ad oggi forse una delle migliori performance attoriali di questo secolo.


Il metodo di Uta Hagen
La tecnica mira all’estremo realismo della performance, in una full immersion per l’attore, chiamato alla sostituzione e al trasferimento dei propri ricordi con quelli dei personaggi. L’attore costruirà così delle profonde connessioni con i suoi personaggi attraverso le sue verità personali. Anche James Franco potrebbe aver utilizzato questa tecnica per la sua performance in 127 ore di Danny Boyle, dove il suo personaggio vive i tormenti e i rimpianti del suo passato quasi in punto di morte, facendo i conti con una situazione estrema. Quando si dice realismo.


Il metodo di Viola Spolin
Popolarissima tecnica di improvvisazione sviluppata dalla docente di recitazione Viola Spolin, basata su diversi giochi ed esercizi mirati a rendere gli studenti partecipi incitandoli a vivere il momento. Una tecnica concentrata sulla auto-direzione e l’improvvisazione di dialoghi e azioni, la Spolin è infatti considerata una delle docenti capostipite della recitazione improvvisata negli Stati Uniti. Attore che ama improvvisare sul set è Robert De Niro, in molti ricordano che il suo dialogo allo specchio in Taxi Driver, di Martin Scorsese, è stato del tutto improvvisato: “Stai parlando con me?”.

Qual è secondo voi la migliore tecnica per rendere una buona performance? E serve davvero un metodo per fare grande un attore?