Jessica Lange vs Susan Sarandon – Le più grandi performance delle protagoniste di ‘Feud’

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Di Gabriele La Spina
Questa sera andrà in onda negli USA, il primo attesissimo episodio di Feud: Bette and Joan, la mini serie di FX con protagoniste le attrici premio Oscar, Jessica Lange e Susan Sarandon. Due grandi dive contemporanee, forse ad oggi fin troppo dimenticate da Hollywood, che vestono i panni di due altre grandi dive e icone della Hollywood Gold, Joan Crawford e Bette Davis. E se la nuova serie di Ryan Murphy denuncia il sessismo dell’ambiente cinematografico nello scorso secolo, la Lange e la Sarandon ne sono in qualche modo vittime tutt’oggi.

Poiché per un’attrice di “una certa età” i ruoli scarseggiano sempre di più, e le grandi produzioni preferiscono affidare quell’unico ruolo aged a Meryl Streep, per due grandi interpreti anche loro pluripremiate come Jessica Lange, vincitrice di due Oscar nel 1982 per Tootsie e nel 1995 per Blue Sky; e Susan Sarandon premio Oscar nel 1996 per Dead Man Walking, il piccolo schermo risulta l’unica frontiera, oggi patria dei grandi autori del cinema, ma anche di animali televisivi come Ryan Murphy, da sempre produttore dal giusto fiuto per prodotti che facciano presa sul grande pubblico, ne è testimone l’enorme recente successo della mini serie Il caso O.J. Simpson, nonché la lunga antologia American Horror Story, che ha visto anche una rinascita artistica per la stessa Jessica Lange.
In un perfetto bilanciamento tra dramma e commedia, Feud ha confermato ancora una volta il talento e l’esperienza accumulata da Sarandon e Lange; quest’ultima molto più lodata nelle recensioni della stampa americana che l’ha ormai definita scene stealer, un’etichetta mai tanto calzante per una diva che interpreta a sua volta l’egocentrica figura della Crawford. In attesa di vedere con i nostri occhi le scintille generate da quest’inedita coppia sugli schermi televisivi, esploriamo gli straordinari momenti delle loro carriere, che le hanno rese indimenticabili per il pubblico.
Jessica Lange in King Kong (1976)
Remake del film omonimo del 1933, racconta di una spedizione su un’isola sconosciuta per cercarvi del petrolio. Agli esploratori si uniscono un giovane paleontologo e Dwan, un’attrice salvata da un naufragio. Sull’isola gli indigeni rapiscono Dwan e la offrono alla loro divinità: un enorme gorilla. La Lange batte le colleghe Meryl Streep e Goldie Hawn per il ruolo, ed esordisce con una performance dalla rara sensualità, con cui ottenne il paragona dalla critica con la mitica Carole Lombard.
Susan Sarandon in The Rocky Horror Picture Show (1975)
Attrice di grande comicità, la Sarandon, ancora misconosciuta, ha preso parte nel 1975 a uno dei musical più iconici della storia. Il film di Jim Sharman ha come protagonisti due fidanzati, Janet e Brad, che a causa di un guasto alla macchina, finiscono in un sinistro castello abitato dal dottor Furter, folle transessuale, che sta per dar vita all’uomo perfetto: Rocky, biondo e abbronzato. Dopo folli avventure erotiche, i due fidanzatini si ritrovano soli nella notte.
Jessica Lange in Frances (1982)
Si tratta del ruolo della sua prima nomination all’Oscar insieme a Tootsie in quello stesso anno che le fruttò la sua prima statuetta nella categoria della miglior attrice non protagonista. Il film di Graeme Clifford racconta la storia di Frances Farmer è, negli anni Trenta, una ragazza anticonformista che rivela promettenti doti di attrice teatrale. Ambiziosa e intelligente, abbandona la provincia borghese e si fa un nome nel Group Theatre di Clifford Odets. Anche Hollywood si accorge di lei, soprattutto del suo aspetto fisico. Il tentativo dell’industria cinematografica è quello di fare di Frances un sex symbol. Ma il suo anticonformismo è un rischio per gli studios. Frances è il film che segna la sua nascita artistica. Una performance dalla forza vulcanica che dimostra la grande intelligenza della Lange, da qualcuno considerata come la migliore della sua carriera.
Susan Sarandon in Le streghe di Eastwick (1987)
Dopo la sua saga di Mad Max, George Miller si dedicata a un incredibile progetto che vide protagoniste tre tra le più grandi dive dell’epoca: Cher, Michelle Pfeiffer e Susan Sarandon. Nella tranquilla borgata di Eastwick vivono tre donne libere e indipendenti, Alexandra, Jane e Sukie, che sognano il loro principe azzurro. Questi si presenta sotto le vesti di un miliardario eccentrico e un po’ inquietante, Daryl Van Horne. Si tratta in realtà di un demonio che le seduce tutte e tre nel corso di piacevoli sabba. La sua presenza provoca però anche diversi inconvenienti. Quando le tre amiche riescono a disfarsi finalmente di lui sono tutte quante incinte. Mi introversa e remissiva, poi naif e sensuale, la Sarandon fronteggia un istrionico Jack Nicholson, “stregando” chiunque la guardi.
Jessica Lange in Cape Fear (1991)
Max Cady ha passato quattordici anni di carcere per un caso di stupro e incolpa di tutto ciò il suo avvocato Sam Bowden, che nel corso del processo, ha omesso di presentare un documento che avrebbe potuto alleggerire la sentenza. Oggi Bowden vive nel North Carolina, con la moglie Leigh e la figlia adolescente Danielle, ignaro che Cady pianifichi la sua vendetta. La Lange viene diretta da Martin Scorsese in un riuscitissimo remake dell’omonimo thriller del 1962.
Susan Sarandon in Thelma & Louise (1991)
Quello di Ridley Scott è probabilmente il film più celebre della carriera di Susan Sarandon, nomination all’Oscar nel 1992 insieme alla co-star Geena Davis. Una pellicola imprevedibile per il regista di Alien e Blade Runner, che ci introduce alle vite di Thelma, casalinga un po’ ochetta, tutta dedita al marito, e Louise, cameriera in un fast food, partono per un weekend in montagna. Strada facendo si fermano in un locale dove Thelma conosce un uomo: questi la fa ubriacare e tenta di violentarla, ma Louise lo uccide. Inizia così la loro fuga verso il Messico. La Sarandon offre una performance forte e priva di strutture. 
Jessica Lange in Blue Sky (1994)
Il film di Tony Richardson, che è valso alla Lange il suo secondo Oscar, racconta di un ingegnere nucleare incorporato nell’esercito, e Carly, sua moglie, una donna di caldo temperamento e di frequenti scappatelle extraconiugali, dettate dai continui spostamenti da una base all’altra, che acuiscono la sua insoddisfazione. La Lange qui è al suo meglio, con un’interpretazione sfaccettata, ennesima prova del suo talento da fuori classe.
Susan Sarandon in Il cliente (1994) 
Per Joel Schumacher la Sarandon, veste panni più seri e formali delle sue precedenti pellicole. Il film racconta di Mark Sway, che a soli undici anni paga cara una sigaretta fumata di nascosto. Assiste infatti al suicidio di un avvocato implicato con la mafia. Bisognoso di un buon avvocato viene messo nelle mani di Reggie Love. Performance di grande impatto quella della Sarandon, la cui nomination all’Oscar sarebbe dovuta essere vittoria per qualcuno, poi riparata l’anno successivo con Dead Man Walking.

Jessica Lange in American Horror Story (2011-2015)
Con la serie di Ryan Murphy nasce un lungo sodalizio tra l’attrice e il produttore e autore televisivo, che non solo frutterà all’attrice il Tony Award, ma anche diverse statuette agli Emmy. Per lui la Lange incarna il prototipo dell’antieroe femminile. Prima casalinga frustrata, poi suora sacrilega e in seguito strega ossessionata dalla giovinezza e attrice decaduta a capo di un circo. Nonostante le situazioni spesso al limite dell’assurdo, e le sceneggiature non sempre solide, la Lange ha dato il meglio di sé stessa, rendendo con incredibile intensità e credibilità ogni suo personaggio. Quattro grandi performance per quattro stagioni che rappresentano i momenti più alti di American Horror Story.

Susan Sarandon in Bernard & Doris (2006)
La miliardaria, morfinomane e pluridivorziata Doris Duke, soprannominata “la regina del tabacco”, accoglie nella sua casa il maggiordomo Bernard Lafferty, bisessuale di origine irlandese e reduce da un ciclo di disintossicazione dall’alcol. Tra i due inizia una relazione che assume sempre più i contorni di una grande amicizia, sostenuta da una reciproca fiducia incondizionata. Bernard diventerà ben presto un affetto insostituibile nella vita della donna, che metterà nelle sue mani il proprio futuro. Tra le tante incursioni televisive della carriera di Susan Sarandon questa è quella più degna di nota, dove affiancata da un magnifico Ralph Fiennes, emoziona come poche altre volte, dimostrando di poter offrire ancora molto nella sua carriera futura.
Chi tra le due dive è la più grande? Il giudizio a voi nei commenti.