The Essential Juliette Binoche: I 3 ruoli chiave della grande attrice francese

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Di Alfredo Di Domenico

Grande signora del cinema francese, icona di quello europeo, ammirata anche oltreoceano con tanto di Premio Oscar. La sua carriera ha sempre dondolato tra i film di nicchia e i film d’autore, decisamente poche, invece, le incursioni in film dal facile successo commerciale. Juliette è un’attrice semplicemente divina: lei è fuoco, passione, ma anche dolcezza e delicatezza. Quando appare sullo schermo si può essere sicuri che le emozioni non mancheranno.
In Francia è considerata una divinità, il suo nome incute rispetto ed ammirazione da parte delle generazioni più giovani di attrici ed amanti del cinema. La sua è una filmografia importante che vanta collaborazioni prestigiose: Jean-Luc Godard, Philip Kaufman, Louis Malle, Krzysztof Kieślowski, Anthony Minghella,  Michael Haneke,  Lasse Hallström.
Ha vinto i maggiori premi di interpretazione nei principali festival europei: la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Venezia con Tre colori – Film blu nel 1993, l’Orso d’argento per la migliore attrice al Festival di Berlino per Il paziente inglese nel 1996 e il Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes per Copia conforme nel 2010. Nel 1996 vince l’Oscar come non protagonista e il BAFTA per Il paziente inglese. Ha vinto un Premio César, un National Board of Review of Motion Pictures e tre European Film Award.
Tre colori: Film blu  (1993)
Juliette è Julie nel primo capitolo della trilogia di Kieslowski incentrata sugli ideali della Rivoluzione Francese: Blu è la libertà e in questo caso quella emotiva. La protagonista del film viene colpita da una tragedia: la perdita di marito e figlia in seguito a un incidente stradale. Una delle più mirabili interpretazioni di Binoche, giovane, brava e convincente nei panni di questa donna sconvolta da tragici eventi che deve rimettere in piedi la sua esistenza e ricominciare a vivere. Memorabile la sequenza in cui la Binoche cammina lungo un muro graffiandosi volontariamente il braccio per provare dolore. Una scena girata senza alcun trucco e quello che si vede è proprio il suo sangue. Oltre alla vittoria del César, Juliette riceve la prima candidatura ai Globe e la Coppa Volpi a Venezia.
Il paziente inglese (1996)
Il kolossal di Minghella la catapulta nel firmamento di Hollywood facendole vincere un Oscar come non protagonista, sebbene lei e Kristin Scott Thomas, nominata in leading, appaiano sullo schermo per lo stesso tempo. Nei panni dell’infermiera Hanna ci regala una grande interpretazione, piena di emozioni, il suo personaggio è multi sfaccettato, da una parte allegro, altruista, che cerca di andare avanti, anche se si nasconde in una casa di campagna in Toscana offrendo le sue cure ad un misterioso e sfigurato Conte; dall’altra parte le ombre del suo passato la rendono triste e malinconica. Bellissima la scena in cui ammira gli affreschi di una chiesa italiana bombardata, appesa a un cavo e avvolta dal buio. Juliette per questo film,oltre all’Oscar, ha vinto anche il BAFTA e l’Orso d’Oro a Berlino.
Sils Maria (2014)
A 18 anni Maria  ha raggiunto il successo in teatro nel ruolo di Sigrid, giovane e ambiziosa ragazza il cui inquietante fascino conduce al suicidio una donna matura, Helena. Venti anni più tardi, al culmine della sua fama, le viene proposto di riportare in scena l’opera, ma questa volta dall’altra parte, nel ruolo di Helena. La storia di una grande attrice in piena crisi esistenziale. Un film sul tempo che passa Sils Maria richiama in parte il cinema hollywoodiano classico da Viale del Tramonto a Eva contro Eva, la paura di invecchiare, di apparire diversa e di essere messi da parte. Juliette ovviamente è divina, più matura sia artisticamente che fisicamente, affronta questa parte coraggiosamente offrendo una performance solida, come sempre di classe e davvero molto toccante.
Mancano all’appello numerosi titoli. Ma sarete voi a suggerirci come completare la lista dei ruoli essenziali nella filmografia della grande Juliette.