Dal peggiore al migliore: Tutti gli episodi della saga di ‘Alien’ classificati

Seguici anche su:
Pin Share

Di Gabriele La Spina

Con il ritorno nelle sale di Ridley Scott alla regia della sua famosissima creatura aliena per il film Alien: Covenant, il Mondo (italiani compresi) è stato in qualche modo contagiato nuovamente da una specie di “alien mania”, come accadde dal debutto del suo primo capitolo nel 1979. Quella di Alien è sta una saga redditizia caratterizzata da alti e bassi, poiché pur trattandosi di un capostipite del genere fantascientifico, ha sofferto di terribili strafalcioni che in qualche modo hanno appannato l’idea originale di Scott che diede vita a ogni cosa.

Alien si è infatti trasformato in da opera minimale e rumoroso giocattolo senz’anima, da asciutta pellicola scifi degna dell’Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, a mero action movie in stile Terminator. Il cinema di intrattenimento ha un enorme valore ad oggi per lo spettatore, oltre al significato monetario delle major, ma cosa pensare quando la messa in scena primeggia a discapito del contenuto della sua sceneggiatura? Il film di Ridley Scott ha dato vita a un francise multimilionario per la 20th Century Fox, che dalla versione del 1979 ha tratto tre sequel, due crossover e più di 21 videogames. Più che uno xenomorfo quello realizzato dal nostrano Carlo Rambaldi e da Hans Ruedi Giger, è definibile una vera gallina dalle uova d’oro. 
Dal 2012, dopo aver ceduto il testimone a numerosi registi, Scott è tornato a tirare le redini della sua saga producendo un discusso e ampiamente criticato prequel dal titolo Prometheus, oggi seguito da Covenant. Avendo deluso probabilmente le aspettative dei suoi ammiratori più fedeli che aspettavano un ritorno alle atmosfere evocative del capolavoro degli anni ’70, Scott ha in realtà dato una diversa ennesima visione oltre a quelle già proposte dai suoi predecessori alle prese con i vari sequel e crossover, su tutti James Cameron e David Fincher.
Cercando di dare giustizia a una saga fin troppe volte frettolosamente etichettata come semplice blockbuster fantascientifico, proviamo a definire quanto di buono e quanto di brutto Alien ci abbia offerto nei suoi 38 anni di vita.

4/10: Alien³ (1992)

Si tratta probabilmente del punto più basso della saga, paradossale pensare che sia stato realizzato da un regista di talento come David Fincher, al suo esordio. Eppure sarebbe esagerato addossare ogni colpa al regista Fight Club. Per il terzo capitolo di Alien la Fox sembra aver avuto il desiderio di tornare alle sue origini, cercando di coniugare gli elementi che hanno portato al successo i due predecessori: le atmosfere dark e un gruppo di rozzi compagni di sventura la protagonista Ripley. L’alieno con cui si scontrano torna ad essere soltanto uno, risultato di un improbabile incrocio canino, e quasi a simboleggiare il suo terzo stadio evolutivo di bad-ass Sigourney Weaver rasa i suoi capelli. Una sceneggiatura ritaglia e rimaneggiata che nel suo risultato finale fa acqua da tutte le parti, è un sovraccarico di stereotipi e surrogati della saga scifi, che inevitabilmente finiscono per stufare anche l’estimatore più accanito. Nemmeno il tragico finale riesce a salvare un capitolo che sarebbe stato meglio saltare, anche per la 20th Century Fox che soffre di gravi perdite a causa dei bassi incassi della pellicola.

5/10: Alien – La clonazione (1997)

Non contenti dell’insuccesso del suo terzo capitolo, quelli della Fox decidono di spremere nuovamente la creazione di Scott, realizzando un quarto imprevisto capitolo. Nemmeno la morte di Ripley nel precedente riesce a fermare la major che, grazie alla sceneggiatura di Joss Whedon (il papà di Buffy), porta in vita il tenente attraverso la clonazione. Quello di Jean-Pierre Jeunet è esperimento mal riuscito, tanto quanto i poveri alien, ironico dirlo, maltrattati dall’equipe scientifica del film; alternando malamente toni drammatici a toni action. Il risultato è un ibrido che diverte in alcuni momenti, ma non riesce ad equiparare l’originalità dei primi due capitoli, non aggiungendo dunque nulla di nuovo alla saga, al contrario Jeunet pecca di presunzione eccedendo in più di un’occasione. Degne di nota sono però le irresistibili performance della stella di Hollywood degli anni ’90, Winona Ryder, e del mitico Ron Perlman, che affiancano la sempre verde Weaver, forse uno dei migliori casting della saga.

6/10: Prometheus (2012)

In una recente intervista Ridley Scott ha ammesso sul suo discusso Prometheus di aver sbagliato, nel non aver accontentato i fan della serie con il suo prequel, dove non appare (quasi) nessun alieno. Difatti è difficile collegare la suddetta pellicola a un qualunque capitolo precedente della saga, Prometheus, che precede le vicende di Alien: Covenant a sua volta predecessore dell’Alien del 1979, potrebbe essere considerato un film fantascientifico a se stante. Scott si riappropria dopo 33 anni della sua creatura e realizza un abbagliante giocattolo carico di citazione di oltre mezzo secolo di cinema scifi, facendo fiorire la sua vena gore accennata nel suo primo film. La proposta alla base di Prometheus è però un’incredibile lettura dell’esistenza umana, nonché un pasticciato percorso che ha come imprevedibile risultato la creazione del primo alieno xenomorfo, Impossibile non far storcere il naso a un gran numero di spettatori. Eppure Prometheus possiede una magnifica estetica, molto più colorata e luminosa rispetto ai primi capitoli della saga, poiché più attualizzata usufruendo dei migliori mezzi tecnologici per la sua realizzazione. Come di consueto non manca anche qui un cast di grandi interpreti, purtroppo vittime degli enormi strafalcioni della sceneggiatura di Spaihts e Lindelof, che oltre al pastiche dell’idea creazionista, rimaneggia ridicoli stereotipi su cui nemmeno la pellicola degli anni ’80 ha osato.

8/10: Aliens – Scontro finale (1986)

Quasi dieci anni dopo l’inaspettato successo di Alien, la Fox affida il suo sequel a James Cameron, reduce dal successo mondiale di Terminator. Inevitabilmente Alien, da scifi dal gusto minimale, si trasforma in un rumoroso action movie, moltiplicando la minaccia aliena. Cameron realizza un nuovo stampo che sarà poi più volte riutilizzato nel corso della saga, qui un gruppo di marine guidati da Ripley si ritrova a fronteggiare una spietata orda di alieni. Vengono riprese le idee vincenti del primo capitolo, come il detector per fomentare una scena di grande ansia quando i protagonisti si ritrovano circondati dagli alieni, e svela nuovi spunti come la nascita di quest’ultimi attraverso l’alien regina. Quello di Cameron è un prodotto solidissimo, che riesce a coniugare l’azione al sentimentalismo, di una Ripley in cerca di maternità e di una vita normale, a discapito però della più pura componente scifi che sarebbe dovuta essere la vera essenza della pellicola. Aliens è ad oggi uno dei più grandi cult degli anni ’80, colmo di battute iconiche, lungamente citate nei film che lo hanno susseguito, e meritevole di aver esposto una nuova idea per la saga che in futuro sarebbe stata destinata solo a ripetersi.

10/10: Alien (1979)

Dopo quasi 40 anni dalla sua realizzazione, è ancora il primo capitolo della saga ad essere il punto più alto mai raggiunto, il film più efficace sull’alieno e la miglior pellicola di Ridley Scott. Quello del 1979 è infatti un gioiellino di regia e narrazione. È la semplicità a contraddistinguere l’opera di Scott, che con una regia oculata: una prevalenza quasi totale di bianco dell’ambiente asettico delle prime scene del film, seguito poi dall’oscurità più inquietante dei meandri della nave spaziale Nostromo; con grande lentezza e ponderazione Alien si trasforma in una spirale di tensione che trascina pian piano lo spettatore in un incubo estremamente realistico. Pellicola che ancora oggi non sente il peso dei suoi anni, Alien è un carico di grandi intuizioni e interpretazioni di un cast perfetto. Definibile l’unico vero scifi d’autore dell’intera saga, poi ribaltata dall’idea di Cameron. La riappropriazione del personaggio da parte di Scott lasciava presagire un ritorno ai toni che hanno dato origine a tutto, ma ha in realtà confermato quanto un grande successo come questo non sarebbe dovuto essere rimaneggiato. Come ci aspettavamo neanche Covenant, da qualcuno definito come il remake morale di questo primo capitolo, è riuscito ad eguagliarlo, perché quante volte è stato possibile ripetere un capolavoro?

Per scoprire tutto sul primo Alien della saga leggete il nostro approfondimento.

Cliccate qui per la recensione di Alien: Covenant.


Pubblicato

in

da