Twin Peaks 3×06 “Don’t Die” – La recensione

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Di Simone Fabriziani

RECENSIONE NO SPOILER

Elettricità, monete, droga, un volto familiare, una star del cinema anni ’80 e il ritorno inaspettato (e sorprendente) dell’attrice feticcio del cinema di David Lynch; con dei tempi narrativi più dilatati e , solo apparentemente, più lenti e pacati rispetto ai primi quattro, formidabili capitoli, Twin Peaks – La serie evento continua la sua marcia trionfale verso la piena cifra stilistica del regista di capolavori come Mulholland Drive e Strade perdute, qui più prorompente che mai.

Come accennato in precedenza, il sesto capitolo del lungo film dedicato agli avvenimenti che sono seguiti venticinque anni dopo la brutale chiusura della seconda stagione nel 1991 non delude le aspettative divenute sempre più alte, episodio dopo episodio; alla larga i neofiti con la pretesa di poter capire e distillare le pure innumerevoli stramberie visive e narrative di Twin Peaks, senza aver tra l’altro divorato ed apprezzato le altrettante stramberie rivoluzionare della serie classica degli anni’90, il revival non fa e non farà al caso vostro.
Ancor più di prima, possiamo affermare con matematica certezza che quella a cui stiamo assistendo è, a tutti gli effetti, una nuova telerivoluzione: differente in toni e ambizione rispetto alle prime due stagioni, sempre più vicina alle tonalità cacofoniche del film prequel Fuoco cammina con me e testamento iconografico e ipertestuale alla summa del cinema di Lynch; soltanto lo schivo genio di Missoula poteva rivoluzionare nuovamente la impazzita serialità televisiva dell’ultimo decennio partendo dalle radici stesse della sua visionarietà; una rivoluzione senza sostanziale rivoluzione.

Nella sesta parte “Don’t Die” i misteri si infittiscono ancora di più, alcune chiavi di risposta vengono fornite e nuove porte vengono aperte; nel mezzo di suggestioni da elettricità assassina, monete rivelatrici e brutali assassini, si stagliano gli emblematici personaggi il cui volto appartiene a Harry Dean Stanton e Laura Dern, rispettivamente vecchia e nuova leva nell’universo “weird” di Frost e Lynch. E il viaggio dell’eroe alla ricerca della propria missione intrapreso dal molteplice Dale Cooper/Dougie Jones di Kyle MacLachlan non finisce qui; ne vedremo, ancora, delle belle.

VOTO: 8/10




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