‘South Park’ torna alla sue origini nella nuova stagione in arrivo ad agosto

Seguici anche su:
Pin Share
Di Gabriele La Spina
Quasi in egual misura della serie in carne e ossa, la produzione delle sit-com animate offre ad oggi un assortimento impressionante, ma sono i grandi classici che hanno definito il genere a restare i più seguiti. Se i pelle gialla di Matt Groening hanno perso notevolmente il loro smalto negli ultimi anni, e gli americani medi di Seth McFarland faticano sempre a regale contenuti validi, l’unica serie che non sembra invecchiata di un anno dei 21 che compirà il mese prossimo è South Park. I dissacranti bambini di Trey Parker e Matt Stone hanno subito un’incredibile evoluzione dal loro debutto nel 1997, dimostrando che l’animazione per adulti può essere satira e in certi casi, paradossale dirlo, filosofia.

Non per nulla il celebre libro di Robert Arp, edito nel 2006, si intitolava “South Park and Philosophy”. I ragazzini di Parker e Stone sono stati fino ad oggi infatti il perfetto mezzo innocente per mettere in piazza l’idiozia del mondo degli adulti e della società americana in tutte le sue contraddizioni, vincendo ben 5 Emmy. Nel corso di questi ventuno anni le tematiche trattate sono state le più disparate e scomode: il fanatismo religioso, il creazionismo, l’omosessualità, le adozioni gay, la celebrità, l’uso delle armi, il razzismo, l’eutanasia, l’immigrazione, le elezioni; tutti argomenti alla fine dei pochi 20 minuti suggellati da quella morale scandita dalle parole di uno dei ragazzini a turno tra Stan, Kyle e in casi più rari il pessimo Cartman. Anni di tematiche, ma anche di numerose censure (molti episodi della serie non sono mai stati trasmessi in chiaro nella televisione italiana, ma ben peggio è accaduto negli USA) e minacce da parte di colossi come Scientology, o ancora peggio dall’Islam. Spericolati o forse coraggiosi, Parker e Stone non hanno mai ceduto continuando sempre il loro messaggio di libertà espressiva, che al pubblico piaccia o no.
Negli ultimi due anni la serie ha subito un forte cambiamento, abbandonando il sistema dei classici episodi conclusivi, ha seguito una narrazione continuativa dalla 19ª alla 20ª, dove è stata affrontata lungamente la tematica del politicamente corretto, preso di mira “falsi miti” dell’America contemporanea, criticando una società straniata dai social. Ovviamente le elezioni e in particolar modo Donald Trump, sono stati tra i temi centrali dell’ultima stagione, ma le cose sono destinate a cambiare. In un’intervista a Los Angeles Times, Trey Parker ha infatti dichiarato:”In questa stagione voglio tornare a far vestire Cartman come un robot con Butters, perché per me questo è il pane e il burro di South Park: i bambini devono essere bambini ed essere ridicoli e scandalosi, non sarà un ‘hai visto quello che Trump ha fatto la notte scorsa?’ Perché non me ne frega un [c* *o] di lui. Probabilmente se mettessimo su dei cartelloni con scritto ‘Guardate cosa che andremo a fare per la prossima settimana su Trump!’ – otterremmo dei feedback folli. Ma a me non interessa proprio“.
Non è chiaro se la serie seguirà ancora la sua narrazione continuativa o tornerà agli episodi autoconclusivi. Per scoprirlo non ci resta che aspettare il suo debutto il prossimo 23 agosto. La nuova stagione sarà composta da 10 episodi.

Pubblicato

in

da