Twin Peaks 3×15 “There’s some fear in letting go” – La recensione

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Di Simone Fabriziani

Non è facile analizzare la terza stagione in corso di Twin Peaks; in realtà non lo è mai stato, sia assistendo ai primi, ipnotici episodi, che adesso, proprio quando all’orizzonte si inizia a scorgere la sottile linea della terraferma. Mancano soltanto tre episodi alla fine di questo strano viaggio all’interno dell’animo umano firmato David Lynch e Mark Frost per la terza volta dopo venticinque anni.

In “There’s some fear in letting go” il senso di finalità e di chiusura è accentuato dalla vivida descrizione di un mondo dai colori e dalle tonalità caleidoscopiche: nella Parte 15 si passa dalle vivaci tonalità dell’amore ritrovato e di una vita che improvvisamente sembra avere un futuro raggiante, ad un mondo di elettricità, negozi convenienti e spiriti maligni che abitano le zone grigie dell’anima e dei boschi circostanti la cittadina nordamericana avvolti da un bianco e nero abbacinante.
In bilico tra i due mondi c’è e c’è sempre stata il tramite supremo per eccellenza, l’indimenticabile Signora Ceppo/Margaret Lanterman (Catherine E.Coulson) nell’ultima apparizione sul piccolo schermo e (probabilmente) nel revival del 2017, momento di sincera e toccante commozione a poche ore dalla resa dei conti.
Gli addii non finiscono qui, se contiamo anche l’enigmatico cammeo di Phillip Jeffries, ex-agente dell’FBI ora entità intrappolata tra vari mondi portata per la prima volta sul grande schermo nel 1992 da David Bowie nel film prequel Fuoco cammina con me, deceduto pochi mesi dopo l’inizio delle riprese della terza stagione.
Difficile dunque non immedesimarsi nella emblematica ragazza della Roadhouse che, nel tradizionale momento musicale a chiusura dell’episodio, innalza un disperato grido di dolore nascosto tra la folla danzante, momento conclusivo di una ennesima ora coronata da risate, sorrisi smaglianti, momenti di puro terrore e sospensioni del tempo e dell’anima irripetibili nel panorama televisivo contemporaneo, tanto negli anni ’90 quanto oggi.
Il miglior show televisivo degli ultimi anni non è ancora terminato, ma sta per accadere di nuovo. Siamo già malinconici.
VOTO: 8,5/10


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