Bojack Horseman – La recensione della quarta stagione dello show d’animazione Netflix

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Di Simone Fabriziani

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dopo quattro stagioni del fenomeno animato targato Netflix, è non sottovalutare mai l’imprevedibile virtù dei perdenti, specialmente quelli ancora alla ricerca spasmodica di un legame che possa tenerli ancora con i piedi ben piantati per terra, perché bellezza, questa è la dura realtà! Bojack Horseman risponde in maniera soddisfacente a queste richieste non di poco conto.


Creato dalla mente ironica e caustica di Raphael Bob-Waksberg, il serial d’animazione più seguito su Netflix al quarto appuntamento sorprende e commuove, tralasciando solo parzialmente la vena satirica vomitata sul mondo dello show business che aveva per gran parte caratterizzato le precedenti tre stagioni. Più di ogni altra cosa la season 4 di “Bojack Horseman” è una spietata scandagliata nelle acque profonde del senso di appartenenza e dei legami famigliari; quando si è soli al mondo sono i “family bond”sono quelli che ci salvano da baratro di una città, quella di Los Angeles, sorretta dal nero abisso del vuoto degli affetti.

Nella quarta stagione dello show di Netflix amori nascono, altri muoiono miseramente, mentre il passato bussa alla porta in maniera inaspettata grazie alle fattezze di Hollyhock, giovane puledra alla ricerca del padre e della madre biologica. Sarà veramente l’occasione miracolosa per Bojack di ristabilire legami e contatti duraturi con una realtà che gli sfugge sempre più di mano? Ancora una volta, e qui ancor più prepotentemente, “Bojack Horseman” si conferma imbattibile disamina ironica ma brutale di uno “state of mind” tutto occidentale la cui mappa geografica si ferma ad Hollywoo (la d è muta), luogo dell’anima dei cuori infranti e dei sogni spezzati della cultura pop e fagocitante dell show business contemporaneo. Ma ancor di più, si riconferma lucido “character study” su un irresistibile perdente; meschino ma dal cuore d’oro, Bojack Horseman è già storia della televisione odierna. Eppure è “solo” un cartoon. Paradossale la vita ad Hollywoo.
VOTO: 8,5/10

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