Cars 3 – La recensione del terzo capitolo dei motori ruggenti targati Disney Pixar

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Di Simone Fabriziani

I motori ruggenti del primo, fortunato capitolo della serie più redditizia della Disney/Pixar hanno attraversato la polverosa Route 66, i migliori e più eccitanti circoli di corsa degli Usa, hanno portato ironico trambusto durante le corse automobilistiche europee nel primo sequel, ora gli eroi a quattro ruote di Cars 3 non hanno intenzione di pigiare il pedale sul freno regalandoci il capitolo della trilogia per ragazzi più emotivamente pregno.


In un ideale ritorno alle origini e egli affetti più cari, i protagonisti di “Cars 3” si trovano questa volta di fronte al nemico più temibile, quello sempre allontanato dalle menti e dai cuori ma mai affrontato: la sconfitta. La sola idea del ritiro forzato dalle corse precipita Saetta McQueen (in originale la voce dell’inossidabile Owen Wilson) nel reame del fallimento e della depressione. Che sia veramente giunto il momento per il campione di corse di spegnere il motore e lasciare il posto alle nuove leve?
Il velocissimo bolide a quattro ruote non si darà per vinto molto facilmente; supportato dagli amici e dai sostenitori di sempre, Saetta imparerà la dura lezione del rimettersi in carreggiata, nonostante tutto e tutti e nonostante l’inaspettato ruolo da mentore che dovrà vestire nel lungo viaggio alla ricerca di sé stesso.

Diretto da Brian Fee ed ispirato ad una storia originale scritta dallo stesso Fee assieme a Ben Queen, Eydal Podell e Jonathon E. Stewart, “Cars 3” rilegge con ironia e un pizzico di commozione l’eterno racconto del maestro e dell’allievo, entrambi alla ricerca di sé stessi e con più di una lezione di vita da imparare; il terzo capitolo della redditizia serie Pixar è in fondo il compimento doveroso del percorso narrativo del simpatico protagonista Saetta McQueen, che il punto di arrivo di questo percorso piaccia o meno agli spettatori più piccini. Arriverà un quarto capitolo? Il regista e gli sceneggiatori hanno ancora la bocca cucita a riguardo, ma non ci sorprenderemmo se i motori ruggenti di Radiator Springs si spegnessero qui.

VOTO: 7/10


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