Pronostici Oscar 2018: Miglior sceneggiatura non originale (Ottobre)

Di Edoardo Intonti

Quasi considerata al limite tra una categoria tecnica ed una artistica, il premio per la sceneggiatura non originale viene affidato ad opere tratte da produzioni letterarie, teatrali, brevi racconti e in alcuni casi film già esistenti.


Nel caso specifico, quest’anno assistiamo ad un bouquet piuttosto variegato di sceneggiature adattate, i cui finalisti, come da tradizione quasi esclusivamente americani, conta tra le sue fila diversi fuoriclasse già precedentemente insigniti dell’Oscar nella stessa macro categoria. Nello specifico, Sofia Coppola e il suo chiacchierato L’inganno (vincitore a Cannes della miglior regia) tratto dal romanzo A Painted Devil del 1966 e già trasposto in versione cinematografica nel ’71, ha buone possibilità di arrivare quantomeno nella cinquina finale.
Stesso discorso per James Ivory, celebre regista e sceneggiatore inglese, arrivato alla veneranda età di quasi novant’anni (e senza neanche una statuetta) risulta forse il frontrunner più vicino alla vittoria, sia per un discorso meritocratico e simbolico che tanto piace all’Academy (e anche a noi infondo), sia per l’effettivo successo della pellicola di Luca Guadagnino, tratta dall’opera omonima di André Aciman: Chiamami con il tuo nome. Sempre affascinati dalle storie vere, l’Academy potrebbe decidere di premiare anche Molly’s Game, lavoro di Aaron Sorkin che anche se non viene nominato negli USA al lontano 2011, potrebbe essere il classico premio di consolazione in caso di una mancata vittoria della Chastain nella categoria miglior attrice protagonista.
Dee Rees e Virgil Williams d’altra parte, rappresentano l’unico elemento colored della possibile cinquina finale: co autori del film Mudbound  lei, già candidata in passato agli Emmy e lui autore televisivo per serie televisive del calibro di Criminal Minds. Che sia invece il visionaria fiaba newyorkese Wonderstruck, diretta dal celebre Todd Haynes e sceneggiata dal nostalgico  illustratore Brian Selznick (Hugo Cabret), a spuntarla?
Niente è ancor certo. In alcuni casi si parla addirittura di voler includere trasposizione fumettistiche tra le più apprezzate dell’anno (ad esempio Wonder Woman, o Logan), ma è poco probabile ci si discosti fino a questo punto, tralasciando opere di interesse storico politico e sociali più rilevanti, vedasi Tutti i soldi del mondo, Stronger o Last Flag Flyning.

Predizioni:
Sofia Coppola, “L’inganno”
James Ivory, “Chiamami con il tuo nome”
Aaron Sorkin, “Molly’s Game”
Dee Rees e Virgil Williams, “Mudbound”
Brian Selznick, “Wonderstruck”


Alternative:
Richard Linklater e Darryl Ponicsan, “Last Flag Flying”
John Pollono, “Stronger”
Scott Neustadter e Michael H. Weber, “The Disaster Artist”
Hampton Fancher e Michael Green, “Blade Runner 2049”
Lee Hall, “Vittoria e Abdul”
David Scarpa, “Tutti i soldi del mondo”
Dorothy Blyskal, “The 15:17 to Paris”


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