Predizioni Oscar 2018: Miglior regia

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Di Edoardo Intonti
La vittoria della scorsa edizione dei premi Oscar vide trionfare il giovane Damien Chazelle, dopo anni di vincitori non statunitensi (Inarritu, Cuaron, Ang Lee, Hazanvicius) riportando in patria la statuetta più ambita dai registi di tutto il mondo. 

Quest’anno, tra i candidati finalisti, ci sarà credibilmente meno competizione “straniera”, ad eccezione fatta per l’italiano Luca Guadagnino e il suo Call me by your name, film a tematica LGTB ambientato in Italia, ma con cast straniero (tra cui un ormai onnipresente Armie Hammer), che nonostante non abbia vinto il Sundance, ha buone possibilità di essere quantomeno nominato.
Tornerà Christopher Nolan con il suo dramma storico Dunkirk, apprezzatissimo dalla critica, ma che, come ci insegna il passato travagliato dell’autore con l’Academy, potrebbe rivelarsi una semplice nomina simbolica senza un reale peso nella corsa alla statua d’oro.
Per gli americani invece, tre volti già noti, alcuni dei quali anche già con un passato da vincitori, in particolare Kathryn Bigelow con Detroit, poliziesco ad alta tensione (in pieno stile Bigelow) tratto da una storia vera di violenza e razzismo, un ottimo mix per una possibile vincita per miglior film, titolo ormai decisamente politico, ma sarà abbastanza forte da battere pellicole più introspettive come Mother! di Darren Aronofsky o agrodolci come Downsizing di Alexander Payne, già vincitore di due oscar entrambi per sceneggiatura non originale.
Predizioni:
Christopher Nolan, “Dunkirk”
Darren Aronofsky, “Mother!”
Kathryn Bigelow, “Detroit”
Luca Guadagnino, “Call Me By Your Name”
Alexander Payne, “Downsizing”
Alternative:
Steven Spielberg “The Papers
Sean Baker, “The Florida Project”
George Clooney, “Suburbicon”
Paul Thomas Anderson, “Phantom Thread”
Sofia Coppola, “The Beguiled”
Yorgos Lanthimos, “The Killing of a Sacred Deer”
Denis Villeneuve, “Blade Runner 2049”
Joe Wright, “Darkest Hour”

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