First Time Nominees: Gli interpreti alla loro prima nomination agli Oscar 2018

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Di Gabriele La Spina

Le nomination di quest’anno, specie sul piano attoriale, hanno in qualche modo messo d’accordo tutti, complici le straordinarie pellicole in ballo in questa edizione degli Oscar. Ma quella del 2018, è indubbiamente una delle edizioni più colme di nuovi talenti, o meglio attori nominati all’Oscar per la prima volta nella loro carriera. Chi agli inizi, così con un ottimo trampolino, mentre chi clamorosamente con una lunga carriera alle spalle.

Non potreste mai immaginare infatti che interpreti come Sam Rockwell ed Allison Janney siano nominati per la primissima volta, nonostante siano attivi nel panorama cinematografico da decenni e li ricordiamo già per ruoli iconici. Eppure la prima volta potrebbe essere quella fortunata per loro, visto che la vittoria del loro primo Oscar è vicinissima con Golden Globe e Screen Actors Guild già in teca. Ma sono stati riconosciute anche nuove leve hollywoodiane, come la rising star Timothée Chalamet, un fuori classe con la sua interpretazione in Chiamami col tuo nome, e colui che fino a poco tempo fa nessuno avrebbe mai predetto, Daniel Kaluuya.
Ecco la lista di tutti gli interpreti alla loro prima nomination, e ciò che hanno fatto prima d’ora.
Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome
Una delle più forti infatuazioni della critica americana in questi mesi, è il giovane Chalamet, intenso interprete nel dramma di Luca Guadagnino, secondo front runner della categoria del miglior attore protagonista dietro a Gary Oldman per L’ora più buia. Chalamet ha infatti conquistato numerosi premi dei circoli della critica, ma sembra inevitabile che l’Academy non decida di premiare il veterano Oldman. Tuttavia anni brillanti si prospettano per Chalamet che sarà protagonista del nuovo film di Woody Allen quest’anno, A Rainy Day in New York, ancora incerto sulla distribuzione nelle sale da parte di Amazon, e del dramma Beautiful Boy, diretto da Felix van Groeningen. Unico interprete nominato ad avere due film nella categoria del miglior film dell’anno, insieme a Chiamami col tuo nome, anche Lady Bird, ha esordito nella commedia di Jason Reitman, Men, Women & Children e lo ricordiamo anche nella serie Homeland.
Margot Robbie – I, Tonya
In un altro anno, meno affollato per interpretazioni tanto buone, l’Oscar sarebbe stato suo. Il ritratto della Harding, ad opera di Margot Robbie, ha conquistato infatti la critica di tutto il mondo. Splendida attrice australiana, è divenuta nota soprattutto per il ruolo della moglie di Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, nel 2013, che ha segnato il suo debutto nel cinema americano dopo essersi prestata per molti anni al piccolo schermo con le serie Neighbours e Pan Am. È stata nei drammi Questione di tempo e Suite Francese, e nelle commedie Focus e Whiskey Tango Foxtrot. Un exploit che è solo cresciuto dopo aver interpretato Harley Quinn nel cinecomic Suicide Squad, e il ruolo di Jane nel nuovo adattamento di Tarzan. Nel futuro la carriera della Robbie è destinata a crescere visto che sarà co-protagonista dell’atteso dramma in costume Mary Queen of Scots e del nuovo film di Quentin Tarantino dove interpreterà Sharon Tate. 

Daniel Kaluuya – Get Out
Attivo da poco più di 10 anni, è uno dei nuovi talenti della categoria del miglior attore protagonista, i fan della serie Black Mirror lo ricorderanno per l’episodio ” Fifteen Million Merits” del 2011, quando la serie di Charlie Brooker non era ancora stata acquisita da Netflix. Kaluuya ha esordito nel film Shoot the Messenger del 2006, per poi apparire in numerose serie televisive come Skins, Doctor Who e Psychoville. Tra gli interpreti di Kick-Ass 2, è stato anche nel magnifico Sicario di Denis Villeneuve, affiancando Emily Blunt. Una nomination che segna l’inizio di una carriera, poiché quest’anno sarà tra i protagonisti del nuovo film di Steve McQueen, Widows, affiancando giganti come Viola Davis, ma anche in blockbuster come Black Panter, che alla notorietà non fanno mai male.

Allison Janney in una scena di “I, Tonya”

Allison Janney – I, Tonya
Ha raggiunto la notorietà di recente grazie al piccolo schermo con la serie televisiva Mom, ma in molti la ricordavano già per il toccante ruolo di The Help, probabilmente già una svista dell’Academy non averla nominata nel 2013. Quest’anno con il personaggio della malefica madre di Tonya Harding, in I, Tonya non solo ha conquistato la sua prima nomination, ma forse anche la sua prima vittoria. La Janney è già stata in pellicole di alto profilo apprezzate dagli Oscar, come The Hours di Stephen Daldry, dove interpretava l’interesse amoroso di Meryl Streep, e Juno di Jason Reitman. Ha lavorato con Woody Allen nel film Celebrity ed è stata nei cult 10 cose che odio di te e Hairspray. Recentemente è stata apprezzata per il suo ruolo da co-protagonista nel dramma indie di Netflix, Tallulah.
Laurie Metcalf – Lady Bird
Caratterista fenomenale, vincitrice di tre Emmy per la serie di culto Roseanne, interpreta un ruolo tanto caro nel film di Greta Gerwig, quello della madre. La ricorderete infatti recentemente come madre di Sheldon Cooper nella sit-com The Big Bang Theory, ma nella sua carriera è stata in numerosissimi film cult. Cercasi Susan disperatamente, che ha segnato il suo esordio, Io e zio Buck, Via da Las Vegas, Toy Story e Scream 2. È l’unica interprete della categoria della miglior attrice non protagonista che potrebbe soffiare il premio a Allison Janney, visti i numerosi premi della critica conquistati finora.

Mary J. Blige – Mudbound
Oltre che la prima, si tratta di una doppia nomination per la Blige, nominata anche per la miglior canzone originale, la splendida “Mighty River”. Nonostante ciò che si possa pensare, non si tratta dell’esordio attoriale della Blige, estremamente calata nella parte nel film di Dee Rees, Mudbound. La cantante ha esordito come attrice nel 2001 nel dramma carcerario Prison Song, per poi concedersi diversi ruoli cameo in serie come 30 Rock. Nel 2009 è stata tra le interpreti del comedy drama I Can Do Bad All by Myself e poi nel musical Rock of Ages. La sua interpretazione di Florence Jackson, in Mudbound, è tuttavia una delle più autentiche della cinquina di quest’anno, anche se non vincerà con molta probabilità, resta un’interprete da tenere d’occhio per il futuro.

Mary J. Blige sul set di “Mudbound” con la regista Dee Rees.

Lesley Manville – Il filo nascosto
Interprete inglese poco conosciuta, è stata il vero jolly della categoria della miglior attrice non protagonista di quest’anno. Per Paul Thomas Anderson è la sorella di Daniel Day-Lewis ne Il filo nascosto, ma in passato ha già partecipato a pellicole di alto profilo in ruolo forse invisibili per qualcuno. Da Milk di Gus Van Sant a Il segreto di Vera Drake, la Manville è rientrata in celebri pellicole mentre si è dedicata soprattutto alla televisione, ma la ricordiamo maggiormente per il ruolo di Mary, nella splendida pellicola Another Year del regista e sceneggiatore Mike Leigh, dove affianca dei grandiosi Jim Broadbent e Ruth Sheen.
Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Già vincitore di molteplici premi per il suo scomodo personaggio nella pellicola di Martin McDonagh, Rockwell è uno degli interpreti più amati dal pubblico, tra i sottovalutati dagli Oscar. Abituato da sempre in ruoli fastidiosi, raramente di buoni, se non di antieroi, Rockwell è stato uno dei carcerati nel cult Il miglio verde, lo sgradevolissimo ‘Wild Bill’ Wharton, per poi destreggiarsi tra pellicole blockbuster come Charlie’s Angels, e ruoli più intensi come Confessioni di una mente pericolosa. Apprezzabile nel film L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, la sua performance più memorabile è tuttavia quella di Moon, dove interpreta l’astronauta Sam Bell, sotto la direzione di Duncan Jones. Per McDonagh aveva già interpretato uno dei 7 psicopatici del film del 2012, sempre affiancato da Woody Harrelson.

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