Westworld 2×03 “Virtù e Fortuna” – La recensione

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Di Gabriele La Spina

Mossi abilmente come pedine nella scacchiera degli sceneggiatori, i personaggi di Westworld incrociano continuamente i loro cammini in questa stagione tanto anomala quanto, forse, poco compresa dal pubblico finora. Promettendo una metaforica esplosione delle vicende, nell’attesa del climax della stagione, la serie sembra adagiarsi al suo terzo appuntamento, dove Dolores, Bernard e Charlotte sono gli effettivi protagonisti. 

E lo fa con una delle sequenze più adrenaliniche viste finora, e delle più rivelatrici. Il mistero è infatti svelato, esistono altri parchi oltre a Westworld e tutti comunicanti tra di loro. Ci troviamo quindi nel parco a tema India dove una delle visitatrici, impegnata in un fugace i contro amoroso, si ritrova vittima della ribellione, nonché presa ci coscienza, dei robot, e di una tigre che già avevamo visto nello scorso episodio chiedendoci da dove provenisse. Una scena che si collega a un lasso di tempo precedente agli eventi che continuiamo poi a seguire, dove Dolores riesce ad ampliare la sua armata e si ritrova alla prese con il suo primo scontro con gli umani intenti a sopprimere la ribellione, capitanato da Charlotte, ormai separata da Bernard, nelle mani di Dolores con la quale ha l’ennesimo confronto dopo un toccante momento, con un’intensa Evan Rachel Wood che ritrova il padre, o perlomeno colui che lo interpretava nella storia orchestrata dal parco. Ma se un confine porta al parco a tema India, è Maeve dopo un lungo cammino, e la fuga dagli stessi pelle rossa che l’hanno separata dalla figlia, a scoprire il già anticipato parco a tema Giappone.

Un episodio adagiato, che prosegue l’andamento di una stagione che dosa goccia dopo goccia nuove rivelazioni, a volte forse poche per giustificare un intero episodio, che in fin dei conti risulta transitivo. Il reclutamento di nuovi eserciti da parte di Dolores, e la stessa struttura narrativa della stagione, ricorda sempre di più gli episodi di Game of Thrones, sempre di casa HBO, ma con meno efficacia. Il rischio in cui incorre Westworld è adesso quello di arenare nel più tedioso dei plot, cadendo nel tranello del “già visto”. E la metà della stagione è sempre più vicina. Eppure gli sceneggiatori sembrano voler rendere l’ambientazione, da sempre il punto forte della serie, motivo di nuovi spunti e piazza per liberare l’immaginazione propria e degli spettatori. Non è difficile immaginare dunque le numerose storyline che potrebbero essere sviluppate dal parco a tema Samurai, o in altri parchi confinanti. Nella speranza che non si riduca tutto a una bolla di sapone, e la stagione non si confermi come semplice quanto caotico, pot-pourri di scontri a mano armata.

VOTO: 6.5/10



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