Skyscraper – La recensione dell’action movie con Dwayne Johnson

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Di Daniele Ambrosini

Dwayne Johnson torna in sala con un action movie per tutta la famiglia diretto dal regista di Come ti spaccio la famiglia e dello scult Palle al balzo. In quest’ultimo suo lavoro l’ex wrestler interpreta nuovamente l’eroe della situazione, questa volta chiamato a salvare la propria famiglia da una doppia minaccia in un edificio futuristico in quel di Hong Kong.
The Rock è Will Sawyer, un ex-marine, ritiratosi dopo un incidente in seguito al quale aveva perso una gamba, che ora gestisce una piccola ma affidabile azienda che si occupa di sistemi di sicurezza. Un suo vecchio compagno dell’esercito gli offre un’incredibile opportunità: lavorare al sistema di sicurezza del più grande grattacielo al mondo. Lo strabiliante edificio di oltre 240 piani è stato aperto solo a metà, a lui starà il compito di accertarsi che la struttura sia abbastanza sicura da poter inaugurare la parte superiore. Ma ben presto realizzerà di essere solo una pedina nell’astuto piano di un gruppo di criminali ceceni che vogliono rubare i suoi dati d’accesso al sistema informatico e dare alle fiamme la megacostruzione per colpire il suo proprietario, il miliardario Zhao Long Ji, che possiede delle informazioni vitali per i ceceni. Al momento dell’attacco la sua famiglia è dentro il grattacielo, così Will tenterà di tutto per riuscire ad entrare nell’edificio e salvare la sua moglie ed i suoi due figli (uno dei quali asmatico) dalle fiamme e dai criminali.

Questo ultimo lavoro di Dwayne Johnson aspira ad essere come il grattacielo del titolo: spettacolare; e finisce per essere proprio come il grattacielo che vediamo nel film: esagerato, improbabile ed anche un po’ kitsch. L’unico vero pregio del film, che poi è anche la sua ragion d’essere, è quello di essere incredibilmente adrenalinico; è infatti innegabile che le numerose ed incessanti peripezie cui va incontro il protagonista nell’arco di circa due ore siano molto coinvolgenti. Scene d’azione ben orchestrate e ragionate, si alternano ad altre un po’ più confuse, ma che, nonostante tutto, riescono a tenere alta l’attenzione dello spettatore, il quale però non potrà non rendersi conto che tutto il resto proprio non funziona. La sceneggiatura è interamente basata su clichè e sovrastrutture del genere. Tutto nel film è mirato al colpo di scena che, per quanto prevedibile o improbabile che sia, è sempre finalizzato ad alimentare la componente action del film. Molte le sviste, le dimenticanze, i buchi di sceneggiatura e le scelte di cattivo gusto che, spesso e volentieri, sfociano nel riso involontario (l’uso della gamba prostetica su tutti). Siamo insomma di fronte ad un film scritto incredibilmente male che decide di tirare su una struttura narrativa incredibilmente complessa (rieccoci al grattacielo) che però non ha basi solide: molti importanti colpi di scena non sono del tutto giustificati, poiché risentono della completa assenza di caratterizzazione dei personaggi secondari. Questo ha anche la conseguenza di indebolire i cattivi del film che finiscono per essere solo delle macchiette, per di più sottoutilizzate; infatti se il Kores Botha di Roland Moller ha poco mordente, la Xia di Hannah Quinlivan ha invece un incredibile potenziale ma poco tempo su schermo. Un buon cattivo avrebbe potuto risollevare di molto il risultato finale del film, che invece vede trattare superficialmente anche la componente conflittuale che teoricamente dovrebbe movimentare la trama e contribuire alla creazione dell’intreccio, perché Rawson Marshall Thurber, regista e sceneggiatore del film, non sembra realmente interessato a nessun elemento narrativo, il suo fine ultimo è permettere a The Rock di fare qualche acrobazia e dire qualche battuta da “Papà dell’anno”. Dopotutto mischiare azione e sentimenti a buon mercato è uno dei modi più facili di conquistare l’attenzione del pubblico generalista e questo Hollywood lo sa bene.
Skyscraper è in definitiva un film sciatto, totalmente devoto alla sua componente action che, nonostante il buon ritmo e gli alti livelli di adrenalina, tralascia di curarsi di qualunque elemento narrativo venga introdotto nel corso della storia. Ed è un peccato perché con qualche accorgimento in più in fase di sceneggiatura, Skyscraper avrebbe avuto tutto il potenziale per essere un ottimo film d’intrattenimento. Poco male, dopotutto Dwayne Johnson quest’anno ha già avuto Jumanji; e quello sì che era un film d’intrattenimento come si deve.
VOTO: 5/10


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