Di Gabriele La Spina
Il sondaggio annuale dei critici della BBC è diventato col tempo uno degli appuntamenti più attesi degli appassionati di cinema. Negli scorsi anni abbiamo visto infatti la proclamazione di alcuni dei più grandi capolavori del cinema mondiale in classifiche dettate da una precisa tematica. Quarto potere, film del 1941 di Orson Welles è risultato al primo posto della classifica dei migliori film americani, A qualcuno piace caldo del 1959, di Billy Wilder, la miglior commedia, mentre Mulholland Drive di David Lynch ha dominato la classifica dei migliori film del 21° secolo.
Quest’anno ben 209 critici da ogni parte del mondo hanno rilasciato alla BBC la loro personale classifica dei 10 migliori film stranieri di tutti i tempi; assegnando 10 punti al film primo in classifica, 9 punti al secondo, e così via, è stata infine definita una classifica generale di 100 titoli.
A capeggiare la lunga rosa di capolavori del cinema straniero troviamo I sette samurai, film del 1954 del regista giapponese Akira Kurosawa, che racconta le vicende di un villaggio di contadini di fine 500, che assume dei samurai per difendersi dai continui saccheggi di terribili briganti. Una pellicola dalla sceneggiatura di rara profondità, scritta dallo stesso Kurosawa che esegue un lavoro scrupoloso sullo sviluppo dei personaggi, che farà da copia carbone per numerosissimi cult cinematografici futuri: dalla saga di Star Wars al film d’animazione Pixar, A Bug’s Life. Kursama ha oltretutto un secondo titolo nella classifica; al quarto posto figura infatti Rashomon del 1950, ed è l’unico regista ad avere due film tra i primi dieci della classifica, insieme a Federico Fellini, riconosciuto per 8½, al settimo posto, e La dolce vita al decimo.
La vetta della classifica sembra soprattutto dominata da titoli prodotti tra gli anni ’50 e ’60, anche se vi sono eccezioni, come In the Mood for Love di Wong Kar-wai, sensuale storia romantica del 2000, al nono posto. Tra i titoli più recenti presenti nella classifica troviamo anche Una separazione di Asghar Farhadi del 2011, al ventunesimo posto, Amour di Michael Haneke del 2012, al sessantanovesimo, e Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro del 2006, al ventiduesimo.
25. “Yi Yi – e uno… e due…” (Edward Yang, 2000)
24. “La corazzata Potëmkin” (Sergei M Eisenstein, 1925)
23. “La passione di Giovanna d’Arco” (Carl Theodor Dreyer, 1928)
22. “Il labirinto del fauno” (Guillermo del Toro, 2006)
21. “Una separazione” (Asghar Farhadi, 2011)
20. “Lo specchio” (Andrei Tarkovsky, 1974)
19. “La battaglia di Algeri” (Gillo Pontecorvo, 1966)
18. “Città dolente” (Hou Hsiao-hsien, 1989)
17. “Aguirre, furore di Dio” (Werner Herzog, 1972)
16. “Metropolis” (Fritz Lang, 1927)
15. “Il lamento sul sentiero” (Satyajit Ray, 1955)
14. “Jeanne Dielman, 23 Commerce Quay, 1080 Brussels” (Chantal Akerman, 1975)
13. “M” (Fritz Lang, 1931)
12. “Addio mia concubina” (Chen Kaige, 1993)
11. “Fino all’ultimo respiro” (Jean-Luc Godard, 1960)
10. “La Dolce Vita” (Federico Fellini, 1960)
9. “In the Mood for Love” (Wong Kar-wai, 2000)
8. “I 400 colpi” (François Truffaut, 1959)
7. “8 1/2” (Federico Fellini, 1963)
6. “Persona” (Ingmar Bergman, 1966)
5. “La regola del gioco” (Jean Renoir, 1939)
4. “Rashomon” (Akira Kurosawa, 1950)
3. “Viaggio a Tokyo” (Yasujirô Ozu, 1953)
2. “Ladri di biciclette” (Vittorio de Sica, 1948)
1. “I sette samurai” (Akira Kurosawa, 1954)
Fonte: IndieWire
