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Di Gabriele La Spina
Da Cenerentola a Il libro della giungla, da Alice in Wonderland a La bella e la bestia, la Disney ha iniziato da qualche anno un nuovo business nella produzione di adattamenti in carne e ossa, per gli americani live-action, dei classici della nostra infanzia. Un effetto nostalgia dall’innegabile successo sul pubblico, gli incassi parlano chiaro. Nel futuro vedremo nuove pellicole dedicate alle storie de Il re leone, Mulan, La sirenetta e infine Aladdin, classico intramontabile del 1992.
Nel film, che vedeva la direzione di Ron Clements e John Musker, seguivamo le vicende di un piccolo ladro di strada, Aladdin, perdutamente innamorato della principessa Jasmine, che rinviene una lampada che scoprirà essere magica. Essa tiene prigioniero un genio il cui destino è di esaudire tre desideri al possessore della lampada. La strada sembra spianata ma la lampada viene rubata dal malvagio Jafar. Sarà necessario l’intervento del genio che in ricompensa riceverà la libertà.
Il 24 maggio del 2019, tornerà in sala il mito della lampada magica con la regia di Guy Ritchie. I misconosciuti Mena Massoud e Naomi Scott, interpreteranno i ruoli di Aladdin e Jasmine, mentre sarà Will Smith a vestire gli iconici panni del Genio, nell’originale interpretato da Robin Williams.
Nel 1993, il film originale vinse due Oscar, per la miglior canzone originale scritta da Alan Menken e Tim Rice, “A Whole New World”, e per la miglior colonna sonora dello stesso Menken. Stesse vittorie anche ai Golden Globe dove fu nominato però come miglior film nella categoria Comedy or Musical. Con 504.050.219 dollari, Aladdin è settimo miglior incasso della storia dei Walt Disney Animation Studios.
