Widows – Eredità criminale – La recensione del crime thriller di Steve McQueen con Viola Davis

Di Simone Fabriziani

Nella moderna Chicago, teatro di agitazioni e tumulti, quattro donne con nulla in comune decidono di dare una svolta alle loro esistenze. Prendendo in mano le redini dei propri destini, progettano di portare a termine il colpo criminale per cui i loro mariti hanno perso la vita. Quarto film dietro la macchina da presa per il regista britannico Steve McQueen, arriva nelle sale italiane  a partire dal 15 novembre con 20th Century Fox Widows – Eredità criminale.


Ritorno in pompa magna dopo cinque anni dall’Oscar a 12 anni schiavo, l’abile regista (e qui co-sceneggiatore assieme a Gyllian Flynn, che di crime thriller se ne intende) riamalgama a proprio piacimento la miniserie inglese degli anni ’80 omonima di Lynda LaPlante, e costruisce attorno ai suoi protagonisti femminili e poi maschili un corollario di contesti situazionali apparentemente cliché  per il genere cinematografico che affronta ed omaggia, affrescando un dipinto di umanità e dolore inediti per la sensibilità del regista di Hunger e Shame.


Portato sul grande schermo e rimodellato nell’affrancatura dalla miniserie originaria da un cast di stelle di gran caratura omogenea (vi bastano Viola Davis, Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki, Cynthia Erivo, Liam Neeson, Colin Farrell, Robert Duvall e Daniel Kaluuya?) il Widows di McQueen è a conti fatti una solida riflessione sulle relazioni umane che uniscono le protagoniste, ognuna a loro modo segnata da una vita che le ha da sempre relegate ai margini della società di Chigago, qui emblematica città che abbraccia le divisioni di una America troppo contemporanea. Un lungometraggio sulla forza di volontà di una combriccola improbabile di donne pronte a tutto pur di ribaltare lo status quo statunitense con un colpo grosso spericolato e rischioso, che sovverte i canoni del genere cinematografico che cerca di omaggiare, ma che maschera con arguzia e senso del racconto in profonda riflessione sul senso di accettazione, fare comunità, e rivalsa.
VOTO: 7/10