Addio ad Albert Finney, l’attore candidato a cinque premi Oscar aveva 82 anni

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Di Simone Fabriziani

L’attore britannico Albert Finney si è spento improvvisamente all’età di 82 anni; tra i più celebri interpreti inglese del cinema UK del dopoguerra, Albert Finney ha ricevuto nella sua lunga e variegata carriera ben cinque nomination all’Oscar, senza mai riceverne alcuno.

Il debutto sul grande schermo, e il primo successo, arriva con il cinema arrabbiato di Karel Reisz e il suo Sabato sera, domenica mattina (1960), a cui segue il plauso internazionale del Tom Jones di Tony Richardson (1963), film per cui Finney riceve la sua prima candidatura alla statuetta. Gli anni successivi sono caratterizzati da partecipazioni eccellenti in titoli come Due per la strada (1967), il musical ispirato al capolavoro letterario La più bella storia di Dickens (1970), con Finney nei panni di Ebenezer Scrooge, l’immortale Assassinio sull’Orient Express di Sidney Lumet (1974, seconda candidatura all’Oscar) con l’attore britannico nelle veswti di Hercule Poirot, ed infine I duellanti (1976) di Ridley Scott.
Gli anni Ottanta si aprono per Finney con Spara alla Luna (1982) a fianco di Diane Keaton, e il musical di John Huston Annie (1982); la terza nomination all’Oscar arriva con Peter Yates ne Il servo di scena (1983), la quarta due anni dopo con Sotto il vulcano (1985) , sempre con John Huston.
L’ultima candidatura all’Oscar arriva nel 2000, da non protagonista, in Erin Brokovich di Steven Soderbergh, con cui lavora anche in Traffic (2000) e, in un breve cammeo, in Ocean’s Twelve.
Gli anni Duemila sono poi caratterizzati dal film televisivo Guerra imminente (2002) nei panni di Winston Churchill (vincitore dell’Emmy per il ruolo), Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2004) di Tim Burton, Onora il padre e la madre (2007) di nuovo con Sidney Lumet; ultima apparizione sul grande schermo nel 2012 con Skyfall di Sam Mendes.
Fonte: Variety


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