Modalità aereo – La recensione della nuova commedia di Fausto Brizzi

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Di Anna Martignoni

Diego è un imprenditore di fama internazionale; vanitoso e tronfio, l’uomo non esita a mettersi al centro dell’attenzione e a fare sfoggio della sua ricchezza; egli ha preferito chiudere tutta la sua vita dentro il suo smartphone piuttosto che dedicarsi ai rapporti con il prossimo. Un giorno però, l’imprenditore dimentica il suo prezioso cellulare in una toilette dell’aeroporto di Fiumicino prima di imbarcarsi su un volo per Sidney. A trovare il glorioso oggetto sono Ivano e Sabino, due uomini delle pulizie che non esiteranno a vendicarsi di Diego rubandogli l’identità.  

A due anni di distanza da Poveri ma ricchissimi, Fausto Brizzi torna dietro la macchina da presa con la sua nuova commedia Modalità aereo. Nella pellicola sembra esserci un plausibile parallelismo tra la vita dello stesso Brizzi e la storia di Diego (Paolo Ruffini): se da un lato il primo è stato travolto dalle accuse di molestie ed è stato in seguito totalmente scagionato, dall’altro il protagonista del film vede la sua vita andare in frantumi nel momento in cui due perfetti estranei (Lillo e Dino Abbrescia) si appropriano del suo telefono -e di conseguenza della sua identità- screditandolo senza alcun rimorso sui suoi profili social in nome di una ripicca, per poi tentare di farlo scendere dal piedistallo che si era costruito e fargli riprendere i rapporti con il prossimo. In un’epoca in cui l’apparenza conta più della sostanza e in cui la tendenza generale è quella di nascondersi dietro allo schermo di uno smartphone, non è facile proporre al grande pubblico un film che vuole far riflettere su alcune delle più grandi paure che attanagliano il nostro tempo, ovvero la privazione dell’uso quotidiano del cellulare e la possibilità di rimanere giorni interi appunto in modalità aereo. Diego, l’imprenditore tutto d’un pezzo che ha trasformato il suo smartphone nel suo maggiore confidente (sono qui salvate tutte le credenziali per i conti esteri, i numeri di telefono dei vip e tanto altro), non riesce a stare al telefono col figlio undicenne esiliato in un collegio svizzero per più di cinque minuti; non riesce a trattare con benevolenza e gratitudine il prossimo, specialmente i due uomini delle pulizie che certo non esiteranno a rendergli pan per focaccia twittando le peggiori diffamazioni dal suo profilo; e non riesce ad essere riconoscente alla bella hostess di volo Linda (Violante Placido), la quale sembra provare sincera compassione per l’imprenditore, ma al tempo stesso si fa beffe di lui davanti a tutti i passeggeri del volo per Sidney. Ecco allora che lo scambio di identità con Ivano sarà l’occasione per Diego di redimersi e tornare alla realtà, attivando la modalità aereo. 
Modalità aereo è una commedia che ha molto da offrire allo spettatore dal punto di vista dei contenuti: è sicuramente interessante la riflessione che viene posta, cioè come da un incidente così semplice come dimenticare il cellulare in un bagno possano scatenarsi eventi imprevisti. Il problema della pellicola di Brizzi risiede piuttosto su altri livelli; Modalità aereo risulta essere costruito su siparietti triti e ritriti, gag già viste che non riescono nemmeno per sbaglio a divertire lo spettatore. Sin dall’inizio della pellicola è evidente in che modo andrà a finire la vicenda, e dunque risulta assai difficile per il pubblico schierarsi con uno dei protagonisti; il film appare così piatto, ricco di note di bassa mediocrità difficili da risollevare. 
VOTO: 5/10 



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