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Di Simone Fabriziani
Se Joaquin Phoenix riceverà il prossimo 13 gennaio a quarta nomination della sua carriera per il campione di incassi Joker, entrerà in un ristrettissima cerchia di interpreti che nella storia degli Academy Awards hanno ricevuto una candidatura all’Oscar per un ruolo tratto o ispirato a personaggi appartenenti al mondo del fumetto.
Il primo ad aprire le danze è stato nel 1990 l’eccezionale e trasformista Al Pacino in Dick Tracy , film diretto dal premio Oscar Warren Beatty ispirato al celebre detective nell’America dai gangster degli anni’30 creato da Chester Gould. Pacino, appesantito da un trucco fumettistico e grottesco, è il boss della mala Big Boy Caprice. Sesta nomination all’Oscar della sua carriera ottenuta nel 1991.
Nel 2003 l’immortale Paul Newman ottiene la sua ultima candidatura all’Oscar per il notevole Era mio padre, film elegantemente diretto da Sam Mendes ed ispirato alla graphic novel di Max Allan Collins e Richard Piers Rayner. Nel film con Tom Hanks e Jude Law, Newman è l’anziano boss John Rooney.
Nel 2005 è la volta del già premio Oscar William Hurt, candidato alla statuetta per un breve ruolo da villain in A History of Violence di David Cronenberg. Il film con Viggo Mortensen è ispirato alla graphic novel di John Wagner e Vince Locke e in questo caso, Hurt riceve una candidatura alla statuetta per aver vestito i panni di Richie Cusack, anche qui il villain del racconto.
Nel 2008 l’attore australiano fa la storia degli Academy Awards con il secondo Oscar postumo mai assegnato ad un attore per aver vestito i panni ingombranti del Joker ne Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Deceduto mesi prima del debutto nelle sale di tutto il mondo Ledger diventa icona e conquista l’Oscar, unico assegnato ad un personaggio tratto da un fumetto., questa volta creato da Bob Kane e Bill Finger.
Joaquin Phoenix seguirà le orme dei suoi predecessori e diventerà il quinto membro di questa ristrettissima elite nei prossimi mesi?
