Glenn Close come Geraldine Page? All’ottava nomination all’Oscar, potrebbe fare lo sgambetto

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Di Simone Fabriziani

Analizziamo velocemente l’andatura della categoria della miglior attrice non protagonista di quest’anno e i suoi frontrunner: il Golden Globe è stato vinto, a sorpresa, da Jodie Foster in The Mauritanian (non candidata poi dall’Academy), il Critics’s Choice dalla bulgara Maria Bakalova per Borat: Seguito di film e il SAG e il Bafta dalla coreana Yuh-Jung Youn in Minari.

Un andamento che comprova quanto la 93° edizione degli Oscar sia pronta a fare la Storia, molto probabilmente: se dovesse vincere la statuetta, Yuh-Jung Youn diventerebbe la prima interprete coreana ad ottenere un Oscar e solo la seconda attrice asiatica in 93 anni di cerimonie di premiazione dopo la giapponese Miyoshi Umeki.

Ma c’è da prendere in considerazione una remota possibilità: e se Glenn Close, arrivata all’ottava nomination, facesse lo sgambetto e ottenesse il suo primo Oscar della sua illustre carriera? Del resto, per i veterani del cinema americano, sembra che l’ottava candidatura porti bene; basti pensare che nel 1986 la leggenda del grande schermo Geraldine Page vinse il suo primo ed ultimo Academy Award alla sua ottava candidatura per il dramma di stampo teatrale In viaggio verso Bountiful: come la Close quest’anno, la Page non aveva vinto nessun premio di peso prima della cerimonia di quell’anno, battendo ogni concorrente della sua categoria, tra cui interpreti del calibro di Jessica Lange. Whoopi Goldberg e Meryl Streep.

Che i membri dell’Academy possano regalare la prima, sospirata statuetta alla leggendaria Glenn Close dopo anni di onorata carriera nonostante le formidabili Bakalova e Youn? Improbabile, ma di certo la Storia ci insegna che non è affatto impossibile.


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