10 anni da ‘Il cavaliere oscuro’: come il film di Christopher Nolan ha cambiato per sempre i blockbuster

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Di Simone Fabriziani

Nelle sale statunitensi a partire dal 18 luglio 2008, campione di incassi negli Usa nel suo primo week-end di sfruttamento per un totale di oltre 500 milioni di dollari al box office domestico, una cifra che dieci anni fa era stata superata, perlomeno sul mercato nordamericano, dal “mostro” Titanic a cavallo tra il 1997 e il 1998. Questo e molti altri record ha battuto il blockbuster d’autore Il cavaliere oscuro.

Diretto e co-scritto dal regista britannico Christopher Nolan assieme al fratello Jonathan e a David S. Goyer, The Dark Knight è ad oggi considerato “Il Padrino dei cinecomic”, il film appartenente al genere in ascesa che ha ricevuto il maggior numero di candidature all’Oscar (ben otto menzioni), mancando però le candidature chiave al film e alla regia nell’anno successivo. A dieci anni dall’uscita nelle sale di tutto il mondo, il secondo capitolo della trilogia ideata da Christopher Nolan lascia un’eredità entrata di diritto nell’immaginario della cultura popolare odierna.

Non soltanto molta della sua fama deriva dalla storica interpretazione di Heath Ledger nei panni di Joker (Ledger aveva completato il suo complesso ruolo pochi mesi prima di morire prematuramente nel gennaio del 2008), il giovane attore australiano entra di diritto nella storia del cinema con un ritratto di un villain la cui connotazione fumettistica gli sta ancora stretta: l’anno successivo Heath Ledger vince l’Oscar come miglior attore non protagonista per il suo disturbante ruolo, seconda statuetta soltanto assegnata postuma ad un attore dopo quella del 1977 a Peter Finch per “Quinto potere”.
Ambizioso e ben più complesso affresco un Batman/Bruce Wayne eroe tragico (e qui Christian Bale diventa superstar affermatissima tre anni dopo il primo capitolo Batman Begins), Il cavaliere oscuro ha ben poco dell’aspetto fumettistico di origine e molto della disamina sociale di una American allo sbando all’inizio del nuovo millennio. Coniugando senso dell’azione e raffinato citazionismo cinematografico (non mancano i debiti a capolavori come lo stesso Il padrino e il Heath – La sfida di Michael Mann), è con il sequel del primo capitolo dedicato all’uomo pipistrello del 2005 che Christopher Nolan si assesta come maestro indiscutibile del blockbuster autoriale.
Inoltre, non sembra essere un caso che, dopo le mancate candidature alle categorie maggiori per il cinecomic di Nolan, l’Academy l’anno successivo abbia reintrodotto il numero di pellicole nominabili a miglior film da cinque a dieci, permettendo maggiore visibilità e pregio internazionale anche a titoli relegati a generi cinematografici fino ad allora poco considerati dall’organizzazione che ogni anno assegna i premi Oscar.


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