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Di Anna Martignoni
Harvey Weinstein non ha indugiato nell’ assicurarsi se sarebbe stato espulso dalla Directors Guild of America: è stata la stessa DGA a rendere noto che il produttore aveva già deciso di chiudere con l’associazione; uno dei suoi membri ha infatti affermato che “Harvey Weinstein ha interrotto la sua partecipazione presso la Directors Guild of America; non abbiamo altri commenti” in data 27 novembre, giorno in cui il nome del produttore è stato rimosso dall’elenco online dei membri DGA.
Alcune ore prima, il co-fondatore della Miramax e della Weinstein Company è stato citato in giudizio in Francia: si tratta del quarto procedimento legale che gli è stato mosso contro da un’attrice diventata accusatrice. Il presidente della DGA Thomas Schlamme aveva precedentemente annunciato che erano stati presi seri provvedimenti disciplinari contro il produttore Premio Oscar lo scorso 13 ottobre. La caduta in picchiata della carriera di Harvey Weinstein inizia il 5 ottobre, quando il New York Times pubblica un’indagine che rivela come il produttore avesse taciuto col denaro ben otto accuse di molestie sessuali; nella stessa settimana, dopo essere stato licenziato dalla Weinstein Company, il New Yorker pubblica un articolo sul presunto “comportamento da predatore” di Weinstein allegando tre testimonianze di donne che hanno dichiarato di essere state violentate dall’uomo. Da quel momento, oltre 60 donne si sono fatte avanti con ulteriori accuse. L’Academy e la Television Academy hanno entrambe espulso Weinstein, il quale è stato anche bandito dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA).
Le indagini su Harvey Weinstein si sono estese a Londra, New York, Beverly Hills e Los Angeles; inoltre, quando Weinstein si è ritirato dai Producers Guild of America in ottobre inoltrato, la stessa società ha proceduto contro il produttore con una proibizione per la vita a qualsiasi tipo di partecipazione nelle attività della compagnia.
Fonte: Indiewire
