Di Simone Fabriziani
Possiamo dirlo? Si chiude una delle edizioni più sottotono e polemizzate degli ultimi anni.
Una delle Selezioni meno entusiasmanti hanno portato a pochi applausi e molti fischi.
In un annata in cui la stampa internazionale aveva già decretato i propri vincitori (su tutti svettava il tedesco “Toni Erdmann”), la Giuria presieduta da George Miller ribalta tutti i pronostisci e premia titoli fuori da ogni previsione, cosi come due tra i titoli più fischiati della Selezione.
A trionfare con la Palma d’Oro l’inossidabile paladino britannico dei diritti delle classi medie Ken Loach con l’applaudito I, Daniel Blake (che secondo i pronostici internazionali era in gioco per l’attore protagonista Dave Johns); a sorpresa, il Gran Premio della Giuria va al fischiatissimo canadese Xavier Dolan con Juste La Fin du Monde e la Regia va (in ex-aequo) al romeno Cristian Mungiu e all’altro fischiato della Selezione, Olivier Assayas per l’inconsueto thriller Personal Shopper.
E c’è anche l’American con il Premio alla Giuria a American Honey della regista britannica Andrea Arnold (autrice del notevolissimo “Fish Tank”).
Una cosa è sicura: la spaccatura tra scelte della Giuria e preferenze della critica è completa, quest’anno più che mai in quello che ci aspettiamo sarà già un mare di polemiche per i riconoscimenti ai film di Dolan e Asayas. Ecco la lista completa dei vincitori:
Palme d’Or du Court Metrage
Timecode Juanjo Gimenez
Camera d’Or
Divine Houda Benyamyna
Palme d’Or d’Honneur
Jean-Pierre Lèaud
Prix d’Interpretation Masculine
Shahaab Hosseini The Salesman (Asghar Farhadi)
Prix du Jury
American Honey Andrea Arnold
Prix d’Interpretation Feminine
Jaclyn Jose Ma’Rosa (Brillante Mendoza)
Prix du Scènario
Asghar Farhadi The Salesman
Prix de la Mise en Scène
Cristian Mungiu Bacalaureat ex-aequo Olivier Assayas Personal Shopper
Grand Prix du Jury
Juste La Fin du Monde Xavier Dolan
Palme d’Or
I, Daniel Blake (Ken Loach)