Le 5 migliori performance di Audrey Hepburn

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Di Alfredo Di Domenico

Icona di stile, di classe ed eleganza, attrice talentuosa, versatile e longeva, Audrey Hepburn ha rappresentato negli anni in cui è stata attiva la donna perfetta, una delle attrici più richieste della scena, una delle più premiate, considerando che è una delle 12 persone a potersi fregiare del titolo di EGOT, ed ha avuto una carriera a dir poco brillante.
Attiva dagli anni ’50 alla fine degli anni ’80 ha lavorato con i grandi Gregory Peck, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Cary Grant, Rex Harrison, William Holden e Peter O’Toole, non lasciandosi mai mettere in ombra dai suoi colleghi ma primeggiando su di essi con grazia e perfezione. Attiva anche in campo sociale Audrey fu un modello di donna non solo dal punto di vista artistico ma anche umano infatti nel 1988 fu nominata ambasciatrice ufficiale dell’UNICEF e, da quel momento fino alla sua morte, si dedicò instancabilmente al lavoro umanitario, in riconoscimento del quale ricevette nel 1992 la Medaglia presidenziale della libertà e nel 1993 il Premio umanitario Jean Hersholt .
Il suo ricco Palmarès la rende una delle attrici più onorate di sempre, senza considerare i numerosi premi alla Carriera che ha ricevuto: un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, quattro BAFTA, due premi Tony e tre David di Donatello; l’American Film Institute ha inserito la Hepburn al terzo posto tra le più grandi star della storia del cinema ed ha una sua stella sulla Hollywood Walk of Fame.


Vacanze Romane (1953)
Giovanissima, sconosciuta, quasi impaurita è cosi che è apparsa Audrey sullo schermo nella sua prima interpretazione di rilievo, era il 1953 e Vacanze Romane consacrava la nascita di una nuova stella che di li a qualche anno sarebbe diventata una delle più grandi della storia. Una commedia fantastica ambientata a Roma, una moderna favola di Cenerentola con una Hepburn che lanciò la moda del capello corto. un fenomeno non solo cinematografico ma anche mediatico, basti pensare alla famosissima foto di Audrey e Peck in vespa in giro per la città, immagine che ancora oggi viene usata per le pubblicità.Grazie a questo ruolo Audrey fu premiata con un Oscar; ancora ingenua e timida offrirà in seguito performance più sentite ma questa rimane comunque una delle più iconiche della sua carriera.


Sabrina (1954)
Vacanze Romane l’aveva consacrata mentre Sabrina l’ha riconfermata, Audrey appare in questo classico Hollywoodiano in pieno stile anni ’50, accanto a due mostri sacri come Humprey Bogart e William Holden. Una Commedia famosissima che ancora oggi non ha perso la sua lucentezza. Il suo aspetto minuto e delicato l’hanno spesso ingabbiata nei ruoli da giovane ingenua, timida, i tipici ruoli da commedia leggera, romantica, e,  sebbene lei cercasse di liberarsi da questa etichetta, quando ci trovava dentro non si risparmiava niente ed offriva sempre performance di un certo livello, affrontando la parte con sentimento ed intenso trasporto. Il film ha ricevuto sei nomination ai Premi Oscar 1955, vincendo il premio per i migliori costumi. Ha vinto anche il Golden Globe per la migliore sceneggiatura. Per Audrey seconda candidatura di seguito.

La storia di una monaca (1959)
Belgio, anni venti. La giovane Gabrielle van der Mal, figlia di un noto medico, lascia il fidanzato e abbandona la famiglia per abbracciare la vita religiosa, con l’intenzione di diventare una suora infermiera e recarsi in missione in Congo. Primo ruolo drammatico per la Hepburn reduce dai successi delle commedie degli anni ’50, vede l’attrice affrontare una delle sue interpretazioni più difficili. Films in Review scrisse: “la sua interpretazione chiuderà la bocca per sempre a quelli che pensavano a lei più come a un simbolo di una donna sofisticata che come a un’attrice. La sua interpretazione della Sorella Lucia è una delle migliori mai viste sul grande schermo”. La pellicola, diretta da Fred Zinnemann, le valse la sua terza nomination all’Oscar e numerosi riconoscimenti, tra cui il suo secondo BAFTA, un nuovo premio come migliore interprete ai New York Film Critics Circle Awards, il David di Donatello per la migliore attrice straniera e il premio alla migliore attrice al Festival di San Sebastian. A vincere l’Oscar fu Elizabeth Taylor per Venere in Visone.



Colazione da Tiffany (1961)

Nel 1961 Audrey era già un star, aveva già vinto un Oscar e godeva del rispetto e della stima della comunità cinematografica americana. Poi arrivò Colazione da Tiffany, diretto da Blake Edwards, che diede l’immortalità cinematografica alla Hepburn già solo alla prima sequenza del film.
Il film è una deliziosa commedia romantica che ha segnato un’epoca, tutto gli elementi del film sono entrati nel mito: dal Gatto Rosso, al Cappello di Audrey, da George Peppard alla Canzone di Henry Mancini. Audrey ovviamente è favolosa, affronta la parte con spontaneità e convinzione risultando sin dall’inizio irresistibile.Hepburn fu candidata all’Oscar nell’anno di Sophia Loren “La Ciociara”, che le valse poi la statuetta.



My Fair Lady (1964)

Diretto da George Cukor, tratto dal musical del 1956 ispirato a sua volta dall’opera Pigmalione di George Bernard Shaw. Nonostante il grande successo del musical a Broadway la produzione decise di chiamare per il film solo il protagonista maschile, Rex Harrison, e sostituire Julie Andrews, che interpretava Eliza Doolittle, con una attrice conosciuta come Audrey Hepburn. La Hepburn si rendeva conto dell’enorme differenza vocale tra lei e la Andrews e venne però subito deciso che sarebbe stata doppiata nelle parti cantate. Il film fu un successo senza pari, vincitore di 8 Oscar tra cui miglior Film. Ironicamente a vincere l’Oscar quell’anno fu proprio Julie Andrews al suo debutto cinematografico, Mary Poppins, mentre Audrey tornò a casa senza neanche la candidatura.
Premi a parte il film ribadisce la posizione di Audrey come Regina del grande schermo anche nel primo lustro degli anni ’60. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi