Venezia 75: Sulla mia pelle – La recensione del film Netflix con Alessandro Borghi

Seguici anche su:
Pin Share

Di Simone Fabriziani

Film di apertura nella sezione Orizzonti di Venezia 75, a commuovere la platea delle grandi occasioni il racconto asciutto e spietato della vicenda Cucchi firmato dal giovane regista italiano Alessio Cremonini.

L’ultima settimana del trentunenne Stefano Cucchi si divide in un racconto che fa della sottrazione dell’emotività dei propri personaggi il suo cuore pulsante, senza cadere negli aspetti più compiacenti della vicenda che ha scosso la cronaca italiana nel 2009. All’apparenza messa in scena scolastica e rigorosa, quella di Cremonini è un’operazione che ha da un lato paura di schierarsi a favore di una determinata risoluzione, eppure d’altra parte l’estrema pietas con cui è ritratto il Cucchi interpretato da un camaleontico Alessandro Borghi vale il prezzo di un film destinato essenzialmente ad un pubblico più vasto possibile, seppur necessario.

Cronaca per immagini di una settimana, quella vissuta da Stefano Cucchi, che emoziona, indigna ma che nonostante tutto non regala uno sguardo inedito ad una incresciosa vicenda che ha portato a giudizio il sistema giuridico italiano.

VOTO: 7/10