Di Massimo Vozza
Drive-Away Dolls è una commedia nera on the road con elementi criminal che ricorda alcune delle opere più famose dei fratelli Coen ma con una declinazione totalmente al femminile e queer, evidente conseguenza della partecipazione in fase di scrittura di Tricia Cooke, storica collaboratrice al montaggio dei Coen, nonché moglie di Ethan.
L’esilarante viaggio di Jamie e Marian, una coppia di amiche lesbiche dirette da Philadelphia verso Tallahassee all’inizio del 2000, è raccontato un poco più di un’ora e venti, mantenendo un ritmo sempre calzante e giocando continuamente con momenti di satira e il percorso interiore delle due giovani protagoniste e del loro rapporto. La sceneggiatura alza sempre di più l’asticella con il sub plot crime del film, fregandosene della plausibilità, regalando allo spettatore tante risate e idioti quanto geniali colpi di scena.
Il cast è guidato da una Margaret Qualley totalmente ed efficacemente sopra le righe, e la poco conosciuta Geraldine Viswanathan, la quale gioca invece con un’interpretazione più contenuta ma ugualmente funzionante e funzionale al racconto e alle dinamiche tra le due. Il cast è poi costellato da diversi nomi in ruoli secondari, tutti perfettamente in ruolo, come Colman Domingo, Pedro Pascal, Beanie Feldstein e Matt Damon, nonché un cameo del quale non vorremmo dirvi di più.
Disponibile in sala solo in versione originale sottotitolata, Drive-Away Dolls ha già l’etichetta di cult del cinema lgbtq+ stampata su ogni frame, una di quelle sceneggiature di ferro che probabilmente verrà rivalutata in positivo solo con il tempo, quando il pubblico cinefilo tornerà ad avere voglia anche di film caotici e senza pretese, come d’altronde negli anni in cui è ambientato.
Drive-Away Dolls arriva nelle sale italiane giovedì 7 marzo con Universal Pictures
VOTO: ★★★½